Emma Bonino for president?

di Gennaro Pacilio

Emma BoninoROMA. Ancora un anno e Giorgio Napolitano lascerà il Quirinale. Chi sarà il prossimo a salire al Colle? I tempi per dare all’Italia un sistema alla francese sembrano non esserci.

O, più probabile, manca l’accordo tra le principali forze politiche che, però, potrebbe essereci suul nome del prossimo capo dello Stato. C’è chi afferma che l’Italia sia matura per una donna al Quirinale. Una “presidenta”, o “presidentessa”, come in Argentina e Brasile. Chi la più gettonata se non Emma Bonino, spesso proposta in modo trasversale dalla politica, ma questa volta rilanciato dal mondo del cinema.

Il Paese, come ha auspicato anche Napolitano, è pronto per avere una donna al Quirinale, e questa donna “dal profilo alto e internazionale, perfetto per rappresentare l’immagine della nostra gente nel mondo” non può che essere Emma Bonino. È il messaggio che lanciano a Parlamento, governo e forze politiche in campo, dieci attori, chiedendo di “riflettere sulla bellissima opportunità” di mandare l’esponente radicale al Colle.

Emma Bonino è “una piccola, grande donna, amante del diritto e indiscussa paladina dei diritti civili”, scrivono i dieci firmatari della lettera: Luca Argentero, Sergio Castellitto, Alessandro Gassman, Remo Girone, Vinicio Marchionni, Filippo Nigro, Rocco Papaleo, Claudio Santamaria, Emilio Solfrizzi e Gianmarco Tognazzi. Gli artisti sottolineano che è “difficile non pensare che se fosse per i cittadini, Emma sarebbe già da un pezzo presidente del Consiglio (e non solo della Repubblica)”.

La candidatura di Emma Bonino, aggiungono i promotori, non è solo un cambiamento di genere “ma è ripristino di meritocrazia e di distanza da giochi di palazzo, interessi di partito”. È, concludono, “un grande e coraggioso passo avanti verso la riconciliazione tra eletti ed elettori”. Dunque, tra un anno, Emma Bonino for president.

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