Fornero: “Il lavoro non è un diritto, deve essere guadagnato”

di Mena Grimaldi

 ROMA. “Questa riforma non è perfetta, ma é buona, soprattutto per quelli che entrano nel mercato del lavoro”.

Ad affermarlo il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, in un’intervista al Wall Street Journal, nella quale delinea la riforma del mercato del lavoro, definendola un tentativo per far “cambiare agli italiani il loro atteggiamento in molti sensi sul fronte del mercato del lavoro”. “Stiamo cercando – spiega il ministro – di proteggere le persone, e non il loro posto di lavoro. Deve cambiare l’atteggiamento delle persone. Il posto di lavoro non è un diritto, deve essere guadagnato, anche attraverso sacrifici”.

Dure le critiche che le sono state mosse nel giorno proprio degli Stati Generali del Welfare. Le parole del ministro Fornero sono aberranti – commenta Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione Comunista – il lavoro in Italia è un diritto costituzionale. Si rilegga gli articoli 1 e 4, tra i Principi fondamentali della nostra Carta”.

Più duro il senatore del Carroccio Gianvittore Veccari che si chiede: “Ma la Fornero ha giurato sulla Costituzione o su Topolino?”. Alle critiche, la Fornero ha cercato di rispondere precisando quelle che erano state le sue parole.

“Il diritto al lavoro – ha replicato Fornero – non è mai stato messo in discussione come non potrebbe essere mai visto quanto affermato dalla nostra Costituzione. Ho fatto riferimento alla tutela del lavoratore nel mercato e non a quella del singolo posto di lavoro, come sempre sottolineato in ogni circostanza”.

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