ROMA. Il governo Monti si mostra in linea con lopinione pubblica che dice No a nuove tasse. Almeno è quello che traspare dalle dichiarazioni del ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera.
Lammontare del peso fiscale è molto elevato e non vedo spazio per ulteriori interventi, afferma lesponente dellesecutivo, parlando a Radio Anchio su Radiouno,definendo lImu una tassa chiara e trasparente sul patrimonio immobiliare ma ha escluso la possibilità che unaltra grossa tassa oggi sia una cosa da fare.Secondo Passera, loperazione spending review ha lobiettivo di evitare un intervento automatico di aumento dellIva che non avrebbe effetti positivi sull’economia. Obiettivo che, sottolinea il ministro, rimane confermato.
“CREARE CONDIZIONI PER RIDURRE TASSE”. Ridurre le tasse a quelli che le pagano continua Passera è un obiettivo che abbiamo ma non è pensabile nel breve periodo. Per abbassare le tasse a chi le paga occorre creare le condizioni affinché tutti le paghino e sostenere la crescita economica per avere più gettito. E, a proposito del recupero di risorse finanziarie, il ministro fa presente come la politica ha creato migliaia di entità e società sia attaccate ai ministeri che agli enti locali. In questo grande mondo ci sono circa diecimila entità parapolitiche e ci sono miliardi da recuperare con coraggio e determinazione.
IL “MIRACOLO” DI MONTI. Ad ogni modo, per il ministro lItalia ha già fatto una cosa importantissima: rientrare con credibilità su tutti i tavoli. In questo Monti ha fatto un miracolo e lItalia ora è protagonista, in alcuni casi riferimento, su tutti i tavoli internazionali.
AFFONDO ALLA GERMANIA. Passera ha poi ribadito che in Europa esiste uno schieramento forte di paesi a favore di politiche per la crescita, anche se è altrettanto chiaro che non abbiamo tutti con noi. E qui un affondo alla Germania: Ci sono Paesi che danno importanza esclusiva ai conti, il portabandiera di questa posizione è la Germania. Laspetto della disciplina dei costi ci deve essere, perché guai a perdere la credibilità finanziaria, ma è chiaro che il disagio occupazionale e la crescita insufficiente devono essere fronteggiati con politiche più attive. LEuropa può fare di più.
PONTE SULLO STRETTO “NON PRIORITARIO”: L’IRA DI MATTEOLI. Parlando di infrastrutture, è tornato a galla il famigerato ponte sullo stretto di Messina, opera tanto cara al precedente governo Berlusconi. Qui Passera non ha usato mezzi termini: Non è una priorità. Poche parole bastate a scatenare lira del suo predecessore Altero Matteoli: Passera ogni giorno cambia i numeri sul decreto sviluppo. ha detto lesponente del Pdl Gli 85 miliardi attivabili annunciati venerdì oggi si sono ridotti a 30-40. Lo stesso refrain ha utilizzato sui fondi per le infrastrutture, prima 20, poi 100 miliardi. Poco male, anzi male. Malissimo, invece, laltro annuncio odierno arrivato dopo otto mesi di studi e di riflessioni sul ponte sullo stretto che il superministro considera non essere unopera prioritaria. Questa idea rappresenta un grave errore e dimostra che il ministro ed il governo non siano lungimiranti ed abbiamo una visione ragionieristica e apolitica sulle infrastrutture. Noi continueremo a sostenere che il Ponte vada realizzato perché rappresenta un volano di crescita non solo per lintero Sud ma per tutto il Paese e lEuropa. Tra laltro, si chiede Matteoli, Passera ha verificato lentità del danno che deriverebbe al bilancio dello Stato in caso di stop dell’opera per le penali da pagare alle imprese che dovrebbero realizzare il Ponte?.