ROMA. Con 155 sì, 3 no e un solo astenuto, l’aula del Senato ha autorizzato l’arresto, chiesto dalla Procura di Roma,dell’extesoriere della MargheritaLuigi Lusi, accusato di aver sottratto 20 milioni alle casse del partito.
Il dibattito è iniziato alle 16.30. “Non fatemi diventare un capro espiatorio”, aveva detto Lusi intervenendo a Palazzo Madama. “Ritengo – aveva aggiunto – di dovermi assumere per intero le mie responsabilità morali e politiche, di fronte a quest’assemblea e al Paese. Ma per quanto riguarda le responsabilità penali, come un normale cittadino voglio potermi difendere e chiedo di accedere alle garanzie del giusto processo senza inutili e devastanti forzature che possano appagare la crescente ondata dell’antipolitica, soddisfare chi evoca i forconi, trovare un colpevole per tutte le stagioni, per quella che è una vicenda complessa. Sento il dovere di pronunciare simboliche scuse per le condizioni in cui si trova adesso la società. Il legislatore deve tenere distinta l’autorizzazione alla misura cautelare dall’istituto ancora non previsto dell’anticipazione della pena”.
Il gruppo del Pdl ha lasciato l’aula al momento del voto.”Non dobbiamo dare alcuna sponda alla sinistra, non ci devono essere strumentalizzazioni su questo voto”, aveva detto Angelo Cicolani.
Sul fronte del Pd, Anna Finocchiaro e Luigi Zanda hanno rivolto accorato appello alle altre forze politiche affinché sul caso Lusi ci fosse stato il voto palese. “Ogni parlamentare aveva detto la Finocchiaro – si deve assumere la responsabilità di ciò che fa. Chiedere il voto segreto significa gettare un’ulteriore ombra sulla politica da parte dell’opinione pubblica”.