MARCIANISE. Dopo le recenti operazioni che hanno portato allarresto di decine di affiliati del clan Belforte, detti I Mazzacane, di Marcianise, loffensiva della polizia contro la potente organizzazione camorrista prosegue sul fronte dellaggressione ai patrimoni illecitamente accumulati.
Infatti, giovedì mattina, personale della Divisione polizia anticrimine-sezione accertamenti patrimoniali della Questura di Caserta, ha eseguito un decreto di sequestro di prevenzione, funzionale alla successiva confisca, emesso, ai sensi della normativa antimafia, dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, nei confronti di alcuni cespiti riconducibili ai familiari dellimprenditore Vincenzo Marciano, già oggetto di un misura patrimoniale nellaprile scorso, allorquando gli venivano sequestrati beni per il valore di oltre 5 milioni di euro.
In particolare, sono stati sequestrati i seguenti ulteriori beni, per il valore di circa 1 milione di euro, siti nei Comuni di Maddaloni: beni strumentali e quote societarie della società Play World srl,operante nel noleggio a terzi di slot machine; ulteriori rapporti finanziari intestate a Marciano accesi presso agenzie bancarie; intero patrimonio aziendale di un’impresa individuale operante nel noleggio a terzi di slot machine; quote societarie dell’attività commerciale Bet and drink cafè.
Lasezione misure di prevenzione del tribunale sammaritano, sulla scorta delle indagini patrimoniali effettuate dalla Divisione anticrimine della Questura di Caserta, ha disposto anche il sequestro di aziende intestate a figli ed affini di Marciano. Infatti, le complesse indagini patrimoniali, poste a fondamento dellodierno provvedimento di sequestro, hanno consentito di accertare la chiara riconducibilità alla predetta organizzazione camorrista delle suddette attività imprenditoriali, formalmente intestate ai figli ed alla nuora di Marciano, ma di fatto costituenti il frutto del reimpiego e dellinvestimento di capitali di illecita provenienza per conto dello stesso clan.
Marciano, che nel 2009 era stato arrestato per associazione mafiosa ma poi prosciolto dallaccusa, titolare di società di noleggio di videopoker ed apparecchiature di intrattenimento, grazie allappoggio del clan Belforte aveva conquistato una posizione di monopolio nel settore in tutta larea che rientrava sotto linfluenza criminale della potente consorteria camorrista, comprendente i comuni di Caserta, Marcianise, Maddaloni, San Felice a Cancello, Cervino, Valle di Maddaloni e Santa Maria a Vico. In cambio limprenditore versava una parte dei guadagni al clan che gli assicurava il proprio intervento al fine di costringere i gestori di numerosi esercizi ricettivi dellarea a rivolgersi alle sue società per il nolo dei video-poker.
Peraltro, lesistenza di un accordo tra Marciano e i Belforte, era stato confermato anche dal collaboratore di giustizia Antonio Farina, reggente dei Mazzacane nel comprensorio di Maddaloni, San Felice a Cancello, Cervino e Santa Maria a Vico.