RECALE. Idee, suggerimenti, iniziative concrete per migliorare la relazione tra il cittadino e l’ambiente. Da qualche giorno, sulla scrivania del sindaco Patrizia Vestini c’è un dossier, elaborato da Cruna, sulle priorità da affrontare per la salvaguardia del territorio.
Per ognuna di esse, l’associazione ambientalista si è resa disponibile a partecipare a un tavolo tecnico in cui, nel rispetto dei ruoli, si tracci un percorso di impegno comune che renda la città più vivibile. «Consideriamo – afferma il portavoce di Cruna, Michele Lasco – la collaborazione con le istituzioni locali, accanto alla formazione nelle scuole e all’informazione al cittadino, uno degli aspetti caratterizzanti del nostro modo di fare cittadinanza attiva».
Disinteressanta alle dissertazioni accademiche, Cruna ha sempre preferito contrapporre alle reticenze, ai luoghi comuni e al “determinismo catastrofista” che orbitano in questo campo testimonianze, esempi virtuosi, proposte fattibili, cercando di essere da stimolo alle pubbliche amministrazioni». Ebbene – aggiunge Lasco -, nell’ambito di un rapporto di cooperazione, che, ci auguriamo, si instauri quanto prima, abbiamo proposto al sindaco e all’assessore delegato Ciro Rossi una piattaforma programmatica in 33 punti».
Il capitolo maggiore riguarda i rifiuti, ma si parla anche di acqua, di energia, di elettrosmog, di verde pubblico. «Alcune misure – rivela Lasco – sono strutturali e presuppongono la ricerca di fondi e un lavoro di lungo periodo, altre, però, sono di immediata realizzazione e a costo zero per l’ente». Tra gli obiettivi indicati da Cruna, l’adozione del regolamento comunale per la gestione dei rifiuti: «Un settore così complesso – argomenta Lasco – non può essere regolato, com’è accaduto finora, a colpi di ordinanze. Per una gestione chiara e corretta occorre uno strumento normativo all’avanguardia».
Poi, l’incentivazione delle energie rinnovabili, della bioedilizia, misure per abbattere il consumo dell’acqua e tanta, tanta informazione. «Il nostro sogno – conclude Lasco – è di trasformare Recale in un Comune virtuoso: esperienze, non in Svizzera, ma a pochi chilometri da noi ci dimostrano che si può fare».