Festa “antisfiga” per i 17 anni delle Edizioni Spartaco

di Redazione
 SANTA MARIA CV. “A lei piaceva sempre avere un libro
nella borsa… un peso gentile che le premeva sulle spalle, tenendole compagnia
nel vento, facendola sentire più solida, più resistente, meno esposta a essere
trascinata via, meno sola. E più… essere umano”.

Con questa citazione tratta
dal romanzo “The White Family” della scrittrice inglese Maggie Gee, si è aperta
la “festa antisfiga” di Edizioni Spartaco, casa editrice che nasce e sopravvive
da 17 anni a Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta, in una delle
regioni dove si legge meno in Italia. Per fortuna che dal 2003 la Spartaco è
promossa dalla società Pea Italia e distribuita dalla Pde, oggi di proprietà
della Feltrinelli, e quindi i romanzi e gli approfondimenti che pubblica
(narrativa straniera, italiana, classici, teatro e saggi) si possono acquistare
nelle librerie dell’intero territorio nazionale.

“Sciò
siò ciucciuè, tié”, tradotto dal dialetto napoletano, significa “Vai via
civetta, simbolo del malaugurio”. Poiché in tempi di crisi è comprensibile, per
un’impresa, quantomeno cercare di tenere lontana la sfortuna comunemente
attribuita al numero 17, “Sciò Show Ciucciuè” è stato il titolo dato alla
festa, tenutasi nella sede del Club 33 Giri a Santa Maria Capua Vetere,
associazione fondata tra gli altri da Francesco Rauccio e Vincenzo Adelini.

E
a prevalere è stato lo “show”, incentrato sui sogni, sulle possibilità, sulla
speranza di poter andare avanti.

Dalla
fondazione della casa editrice, nel 1995, la domanda che i soci della Spartaco
hanno ammesso di essersi fatti continuamente – “quasi come un mantra quotidiano”
– è stata: “Ce la possiamo fare?”.

Nel
corso di 17 anni non è mancato chi, di fronte a questo quesito, alla fine si è
arreso e ha risposto “no”. Ma – per il piacere dei tanti lettori che apprezzano
autori come Maggie Gee, Colonel Durruti, Ben Fountain, Alex Wheatle, Alexandre
Dumas, Jerome K. Jerome, Friedrich Christian Delius, Martin Duberman, Albert
Cossery, Jane Addams, Camillo Berneri, Enrico Malatesta, Mark Twain, Ignazio
Silone, Suleiman Cassamo, Emilia Sarogni, Lev Tolstoj, Carlo Levi, R.L.
Stevenson, Anatole France e tanti altri visto che sono ormai un centinaio i
titoli in catalogo – c’è anche chi continua ostinatamente a dire: “Sì, ce la
possiamo fare. Comunque e nonostante tutto”.

 Eppure
per pronunciare quest’ultima affermazione non si può essere soli. E allora,
attraverso un reading commovente, divertente, brillante, impegnato e
soprattutto musicale, sono stati ripercorsi 17 anni con la menzione d’onore ad autori,
traduttori, editor, collaboratori, stagisti, soprattutto amici, un’infinità di
nomi, di volti, di difficoltà superate e nuove sfide da intraprendere anche
assieme ai lettori. Molti ormai considerano la Libreria Spartaco, che gli
stessi soci della casa editrice hanno aperto circa sei anni fa, in via
Martucci, un crocevia di autori da conoscere sulla pagina e grazie agli
incontri del ciclo “Scrittori in carta e ossa. Una sera con…”.

A
presenziare, in occasione della festa, il giornalista milanese Paolo Pasi che
ha letto, cantato, suonato, e soprattutto ha divertito la platea con un duetto
inedito improvvisato assieme al giovane attore sammaritano Francesco Russo. Di
Pasi, vincitore nemmeno a farlo apposta 17 anni fa del “Premio Ilaria Alpi”,
Edizioni Spartaco ha pubblicato il romanzo “Memorie di un sognatore abusivo” e
la raccolta di racconti “E il cane parlante disse bang”. L’attrice Lucia
Ferillo ha dato voce alla voce della giornalista bosniaca Azra Nuhefendic, tra
le scrittrici più apprezzate della Spartaco, leggendo un brano tratto dal libro
di cronache “Le stelle che stanno giù”, tanto più significativo a vent’anni
dalla guerra che ha devastato la Jugoslavia perché descrive, in prosa poetica,
il bombardamento della biblioteca di Sarajevo. In chiusura, lo scrittore lucano
di nascita e romano di adozione, Attilio Coco, ha letto alcune pagine tratte
dal romanzo “Ho una storia per te”, che racconta l’amicizia tra uno scrittore e
un partigiano. L’augurio è che anche Edizioni Spartaco – combattendo con le sue
armi migliori, vale a dire con autori così bravi – possa rimanere ancora a
lungo sulle barricate. L’appuntamento, la nuova tacca da incidere sul calcio
della penna, è tra tre anni, quando questa piccola, resistente casa editrice
diventerà ventenne.

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