TRENTOLA DUCENTA. In questo momento cosi difficile, sento il dovere, oltre che la necessità, di rendere le mie considerazioni in merito ai fatti che mi hanno visto coinvolto in una vicenda di cui sono completamento estraneo.
Io e i miei cari, abituati a vivere con onestà e giustizia, siamo stati delusi da quella stessa giustizia, che fa fatica a farsi valere, che spesso travolge, senza rendersene conto, anche innocenti. Non è retorica ma la pura verità. Sono stato travolto in una vicenda a me completamente estranea, sbattuto in prima pagina sui quotidiani locali in modo infamante e menzognero, affiancato ed etichettato come il camorrista di turno, semplicemente per fare scoop, notizia, senza che nessuno, neanche chi veramente mi conosce, potesse proferire parole di vicinanza e solidarietà. La mia estraneità ai fatti verrà dimostrata. E, comunque, sino a quel momento, manterrò sempre lonore ed il rispetto che contraddistingue me e la mia famiglia.
Con profonda delusione di qualcuno, mi preme dichiarare espressamente di voler continuare nella mia battaglia politica, di voler onorare larduo compito che mi è stato affidato, senza cedere a ricatti o provocazioni, anzi uscendone più forte di prima.
Questa vicenda, per quanto dolorosa ed infamante possa essere stata, mi ha dato e continua a darmi la forza di fronteggiare anche situazioni difficili, portandomi, purtroppo, fuori da quel mondo ovattato in cui ero abituato a vivere.
Sono profondamente deluso dal comportamento dei miei colleghi politici che altro non fanno che diffamare le persone, senza avere contezza dei fatti. Sono amareggiato al sol sentire delle critiche da soggetti che bene farebbero a starsene a casa. Per alcuni fare politica oggi è diventato un passatempo, si va alla ricerca solo di notizie per danneggiare chi sta al potere, senza curare in verità ciò che si potrebbe fare per gli altri. Si ci riempie solo di belle parole, ma i fatti
Pur con la mia breve esperienza, rivolgo un invito ai miei colleghi politici, soprattutto allopposizione: non affannatevi a riprendere gli altri per i loro errori, ma ammonite voi stessi per le notevoli mancanze e per i disagi che quotidianamente create, parlate di meno ed agite in modo più concreto nellinteresse dei cittadini.
Concludo con una frase che faccio mia, pur prendendola in prestito da una persona a me cara: Linfamia e linvidia sono sempre dietro langolo, come due belve fameliche pronte a divorarci.
Arcangelo D’Alessio