AVERSA. Meglio in galera che in questa casa con mio fratello, dove si vive come in un inferno. Questo, probabilmente, quello che avrà pensato Raffaele Conte, 59 anni, di Aversa,agli arresti domiciliari dal 16 gennaio scorso a seguito di una rapina.
Detto, fatto. Luomo ha lasciato casa del fratello, dove stava scontando gli arresti domiciliari, e si è andato a costituire direttamente negli uffici della questura di Caserta. Agli agenti, dapprima allibiti, poi quasi divertiti, ha chiesto, quasi pregandoli, di arrestarlo pur di non tornare a casa dal congiunto con cui aveva avuto lennesimo un acceso diverbio.
Alla fine i poliziotti non hanno potuto fare altro che il loro dovere: lo hanno arrestato per evasione ma, aggiungendo al danno la beffa, lo hanno anche riportato a Lusciano dove il fratello vive. Agli agenti l’uomo ha raccontato di una convivenza divenuta impossibile con continui litigi anche per futili motivi. In giornata sarà celebrato il processo con rito direttissimo, ma è quasi certo che per lui si riaprano le porte de linferno fraterno.