BENEVENTO. Il Sannio dice addio alla sua provincia. La spending review del governo Monti ha lavorato di forbice (per alcuni di accetta) e tagliato numerose province italiane, salvandone per ora 43, altre 64 verranno accorpate.
Tra queste anche quella di Benevento. Si salvano invece Avellino, Salerno e Caserta. Una mossa, vista nel suo complesso, che per Monti “garantirà risparmi da 4,5 miliardi nel 2012, che diventeranno 10,5 nel 2013 e 11 nel 2014”.
Tagliare le province piccole senza toccare “quelle grandi”, afferma Clemente Mastella, è una scelta “miope” che non porterà risparmi e che anzi farà danno “alla piccola economia di quartiere”. “Spero – conclude – che la Campania sollevi il conflitto di attribuzione. Altrimenti sarà battaglia nella prossima legislatura, per chi ci sarà”.
Luigi Cesaro, presidente della Provincia di Napoli, si ritiene invece soddisfatto delle scelte del governo. “Ero sicuro che il consiglio dei ministri nella definizione dei criteri per il riordino delle Province avrebbe rivisto i parametri troppo selettivi che erano trapelati nei giorni scorsi. Oggi, con il quadro definitivo approvato, in Campania scompare purtroppo la provincia di Benevento, ma vengono confermate quella di Salerno, Avellino e Caserta, oltre la Città metropolitana di Napoli. È un risultato importante non solo perchè si rischiava di penalizzare territori ed istituzioni con una storia centenaria, ma anche perchè sarebbe stato enorme il caos burocratico di competenze nei settori ambientale, di trasporto e viabilità”.