Ambiente e Futuro: il Centro “Facile” in bene confiscato alla camorra

di Redazione

 CASERTA. Nell’ambito del Festival dell’Impegno Civile, martedì 3 luglio, a Mondragone (Caserta), in quello che è stato uno dei luoghi simbolo della devastazione e dei crimini ambientali in un fitto intreccio con affarismo e corruttela, è stato inaugurato il centro Facile.

Un centro per la Formazione Ambientale per la Crescita, l’Impresa nella Legalità, ospitato nella “Villa Bencivenga Biondani”, un bene confiscato a Carmine Diana, sulla Domitiana, al km 21, finalmente restituito alla collettività dopo aver subito pesanti atti vandalici anche successivamente alle opere di ristrutturazione.

Presenti, altaglio del nastro, il prefetto Carmela Pagano, il procuratore della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, Corrado Lembo, il sostituto procuratore della Corte d’appello di Napoli Donato Ceglie, il questore Giuseppe Gualtieri, il comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Crescenzio Nardone, il presidente e la direttrice del Consorzio Polieco Enrico Bobbio e Claudia Salvestrini, il direttore generale Arpac Antonio Episcopo, il presidente Legambiente Campania Michele Buonomo. Significativa, poi, la presenza di Massimo Vassallo, fratello del sindaco di Pollica, Angelo, vittima innocente di camorra simbolo della lotta per la tutela dell’ambiente. A fare gli onori di casa il sindaco di Mondragone Giovanni Schiappa.

Gli ospiti hanno partecipato ad un dibattito, moderato dalla giornalista Rai Francesca Ghidini, e introdotto dall’ingegner Alessandra Tommasino del Comitato Don Peppe Diana che, con il Consorzio Polieco, la Fondazione Santa Chiara, l’associazione Libera, lo spin-off dell’università di Tor Vergata In-Time, è promotore del progetto nato dal protocollo d’intesa siglato nel 2011 alla Prefettura di Caserta e che ha coinvolto anche la Regione Campania, la Provincia di Caserta, il Comune di Mondragone, la Procura di Santa Maria Capua Vetere, l’Ufficio di Esecuzione Penale Esterna di Caserta, la Camera di Commercio di Caserta, la Seconda Università di Napoli e la Scuola di Alta Formazione Jean Monnet, Legambiente, Wwf e Benecon.

Nel pomeriggio, dopo l’inaugurazione e il buffet a base di prodotti realizzati sui terreni confiscati proposto dalla “Nuova Cucina Organizzata”, è partito anche ilprimo workshop su Formazione e Educazione Ambientale. Protagonisti Roberto Rossi consigliere del Csm, Maria Ioannilli dell’Università Tor Vergata, Maria Gabriella Tagliamonte dell’Arpac, Maria Salvestrini della Fondazione GreenEconomy.

“E’ un segnale forte: là dove dominavano ecomafia e malaffare nasce, all’interno di un bene confiscato, un centro di educazione ambientale, che formerà su queste tematiche giovani e studenti, certo, ma anche gli amministratori ed i dipendenti pubblici, puntando a dare le competenze necessarie ad una gestione efficace ed efficiente dei rifiuti, a partire dalla implementazione del riciclo”, ha spiegato Alessandra Tommasino. “Quello di martedì è un appuntamento di straordinaria importanza. – ha aggiunto – Con questo Festival non si fanno passerelle, ma si mettono in atto azioni concrete per restituire i beni confiscati alla collettività, e da questi costruire percorsi fattivi di rilancio e nuova vita dei nostri territori. Senza più perdere tempo e superando zone grigie e inadempienze”.

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