Cambiò assegni a Michele Zagaria: arrestato imprenditore napoletano

di Redazione

Michele ZagariaNAPOLI. Nell’ambito dell’inchiesta della Dda, che ha portato il Gico della Guardia di Finanza di Napoli a notificare un’ordinanza di custodia cautelare al fratello dell’ex superlatitante del clan dei casalesi, Michele Zagaria, è stato arrestato anche l’imprenditore Mario Polisi, di Saviano (Napoli).

Polisi, che gestisce un’azienda nel settore dei mangimi e dei concimi, avrebbe cambiato al fratello del boss dei casalesi gli assegni consegnati dalla vittima a seguito della richiesta estorsiva sulla compravendita delle cave a Chiaiano.

Pasquale Zagaria, soprannominato ”Bin Laden”, fratello di Michele, anch’egli già detenuto per altri reati, è accusato anche di sequestro di persona e detenzione illegale di armi.

La vicenda risale ai primi anni Duemila: dalle indagini coordinate dal procuratore aggiunto Nunzio Fragliasso e dai sostituti Catello Maresca, Alessandro Milita e Alfonso D’Avino, è emerso che, nel corso di una delle tante emergenze rifiuti, Fibe spa cercava cave da adibire a discarica. Avendolo saputo, un imprenditore acquistò quelle di Chiaiano per realizzare una speculazione: le offrì infatti in vendita a Fibe per un prezzo quasi doppio. Una volta avvenuto l’acquisto, il proprietario originario, resosi conto che avrebbe potuto ottenere molto più denaro dalla vendita delle cave, si rivolse a Zagaria, il quale convocò l’imprenditore autore della speculazione e, minacciandolo anche con armi, gli impose di consegnargli, in più tranche, la differenza tra il prezzo al quale aveva acquistato le cave e quello al quale le aveva rivendute a Fibe.

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