Fiat Pomigliano: cassa integrazione e stop produzione fino a settembre

di Redazione

 NAPOLI. Il mercato dell’auto, sprofondato ai livelli del 1979 con cifre sempre più esigue, provocherà lo stop per lo stabilimento Fiat di Pomigliano dal 20 al 31 agosto.

Lo ha comunicato questa mattina l’azienda di Torino dalla quale si apprende che saranno messi in cassa integrazione ordinaria 2.150 lavoratori dello stabilimento campano.

La fabbrica campana – precisa la Fiat – si fermerà per due settimane dopo la pausa estiva e “nei prossimi mesi la situazione sarà oggetto di continuo monitoraggio”.
La Fiat spiega che, in una situazione di crisi del mercato dell’auto (in Italia ai livelli del 1979), “l’equilibrio fra produzione e domanda è stato realizzato con periodici ricorsi a sospensioni della produzione nei vari stabilimenti con utilizzo della cassa integrazione”.

“Per lo stabilimento di Pomigliano, in salita produttiva dall’inizio dell’anno – si sottolinea dal Lingotto – non era stato fino ad oggi necessario alcun intervento. Oggi, però – conclude – la situazione impone di ridurre la produzione per evitare inutili e costosi accumuli di vetture”.

In Italia il mercato delle auto si posiziona oggi sui livelli del 1979 e sta penalizzando Fiat soprattutto nel segmento delle city car dove, con Panda e 500, detiene circa il 60 per cento di quota. Per la Fiat, i dati del mercato automobilistico europeo “confermano che la crisi delle vendite non accenna a fermarsi”. Nel primo semestre dell’anno la riduzione è stata del 6,30 per cento in Europa; il Italia il calo è stato del 24,4 per cento a giugno e 19,7 per cento nel primo semestre dell’anno.

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