NAPOLI. Il gip di Grosseto ha revocato gli arresti domiciliari al comandante della Costa Concordia Francesco Schettino.
Dovrà osservare solo un obbligo di dimora a Meta di Sorrento, cittadina dove risiede. Lo ha reso noto il suo difensore, lavvocato Bruno Leporatti. L’ex comandante della nave da crociera naufragata sotto costa all’Isola del Giglio il 13 gennaio scorso era ai domiciliari dopo che la Cassazione aveva confermato l’ordinanza del Tribunale del Riesame di Firenze che ne disponeva la custodia cautelare a casa.
SCATOLA NERA. Di questi giorni la notizia che la Costa Concordia, al momento dellimpatto con gli scogli dellIsola del Giglio, aveva fuori uso alcuni sistemi di sicurezza già prima dellincidente. Lo ha rivelato il Corriere della Sera, riferendo del lavoro dei periti incaricati di esaminare lo strumento che a bordo registra ogni cosa avvenga nella sala comando. La scatola nera della nave, infatti, non ha registrato nulla del naufragio perchè era in avaria già quattro giorni prima dell’incidente. Inoltre, la notte del naufragio non funzionarono nemmeno le porte dei compartimenti stagni che non si chiusero quando l’acqua cominciò ad entrare dallo squarcio sul fondale provocato dallimpatto con gli scogli. La loro chiusura avrebbe evitato lallagamento intero dello scafo.Secondo i periti, le porte stagne erano aperte durante la navigazione, contrariamente ai regolamenti di navigazione, e al momento di chiuderle per bloccare l’acqua non avrebbero risposto i comandi.
Iconsulenti nominati dal giudice di Grosseto hanno accertato, grazie ad uno scambio di mail tra la nave la compagnia e la società di assistenza tecnica, che la scatola nera era guasta dal 9 gennaio, ovvero quattro giorni prima del naufragio, e che l’intervento di riparazione era stato concordato per il 14 gennaio all’arrivo nel porto di Savona. Secondo il codice di Navigazione, le navi non possono salpare senza la piena efficienza dei sistemi di controllo.