NAPOLI.Un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di oltre 42 indagati è stata eseguita la notte scorsa nell’ambito di un’operazione antidroga coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura di Catania.
Al centro dell’inchiesta, denominata “Pret-à-porter”, un vasto traffico di sostanze stupefacenti sull’asse Olanda-Campania-Sicilia, con collegamenti tra la cosca etnea dei Laudani e il clan Gionta di Torre Annunziata. Nel corso delle indagini sono stati sequestrati oltre 40 chilogrammi di sostanze stupefacenti e messi i sigilli a beni, mobili e immobili, stimati da investigatori in oltre cinque milioni di euro.
Sono 42 i destinatari dell’ordine di custodia cautelare emesso dal Gip di Catania, Loredana Pezzino, su richiesta del procuratore aggiunto Amedeo Bertone e dei sostituti della Dda etnea Antonino Fanara e Andrea Bonomo. Arresti sono stati eseguiti da miliari del nucleo di polizia tributaria e del Gico della guardia di finanza del capoluogo etneo nelle province di Catania, Napoli, Palermo, Caserta, Ragusa, Bologna, Siracusa, Enna, Cosenza, Terni e Isernia.
Tra i destinatari del provvedimento esponenti di spicco delle cosche catanese dei “Pillera-Puntina”, come Francesco Ieni, e “Laudani”, come Sebastiano Laudani, nipote del capostipite dell’omonimo clan mafioso. In particolare, questi ultimi si rifornivano di grosse partite di cocaina in Campania da esponenti di spicco del clan camorristico di Torre Annunziata dei “Gionta”.
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La droga per la Sicilia era acquistata da “grossisti” di Casoria. Ma la Campania non era l’unica fonte di approvvigionamento. C’era anche quella estera con il reclutamento di corrieri, nella Repubblica dominicana, che assumevano ovuli contenenti droga. Per questo era stata creata una rete di sudamericani che abitano a Catania che, oltre ad organizzare l’accoglienza dei corrieri, provvedeva anche al trasferimento degli introiti delle transazioni andate a buon fine con servizi di “Money Transfer”.
Il gruppo catanese operante per il clan “Pillera -Puntina” aveva creato una base logistica a Bologna, dove venivano stoccate le partite di marijuana orange skunk provenienti dall’Olanda da destinare, successivamente, a Catania utilizzando corrieri che usavano veicoli presi a noleggio o il treno. Le indagini erano state avviate dalla guardia di finanza nel 2006 dopo che all’aeroporto di Catania era stata arrestata una fotomodella dominicana, appena sbarcata da un volo proveniente dai Paesi Bassi, che aveva ingerito 98 ovuli che contenevano circa un chilogrammo di cocaina.
Durante le indagini il nucleo di polizia Tributaria ha sequestrato 14 chili di cocaina e 28 di marijuana orange skunk e arrestato 10 persone in flagranza di reato.