NAPOLI. Scoperta una truffa alle Terme di Stabia, 22 le persone indagate per false prestazioni di fisioterapia e 473mila euro sequestrati.
A eseguire il decreto di sequestro preventivo, emesso dal gip nei confronti dello stabilimento del solaro, i militari del comando provinciale della guardia di finanza di napoli, coordinati dalla procura della repubblica di torre annunziata. Il reato contestato è truffa aggravata ai danni delle casse dell’asl Na3 sud.
Le indagini hanno consentito di accertare un collaudato sistema di frode messo in atto, tra il 2010 e il 2011, dal personale sanitario del reparto di fisiokinesiterapia, tra cui la direttrice sanitaria, in concorso con un medico di base dell’Asl.
Le condotte illecite sono state contestate anche agli amministratori pro tempore della società terme di stabia. Sono state scoperte false certificazioni di un consistente numero di prestazioni riabilitative domiciliari e ambulatoriali eseguite da personale parasanitario del reparto di fisioterapia risultato assente dal lavoro per ferie, malattia, permessi e, in un caso, anche per licenziamento.
Le indagini hanno, inoltre, accertato che in alcuni casi sono state falsificate le firme dei pazienti oppure eseguite sottoscrizioni da parte di persone analfabete per attestare l’esecuzione di trattamenti riabilitativi in realtà mai eseguiti.
Tra le altre contestazioni anche l’utilizzo, da parte della struttura termale, di impegnative mediche emesse da un sanitario all’insaputa di pazienti assistiti da altri medici di base, la contabilizzazione di trattamenti di rieducazione motoria in quantità superiore a quelli realmente praticabili nonché l’indebito rimborso a spese dell’asl Na3 sud del contributo previsto come quota regionale già assolta dagli assistiti, contabilizzati in fattura ma mai effettuati.
Anche la società Terme di Stabia è stata iscritta nel registro degli indagati. In particolare, è stata contestata l’emissione, nei confronti dell’Asl, di fatture ideologicamente false relative ai mesi di maggio, giugno, luglio e ottobre 2010 e ai mesi di gennaio e marzo 2011 per l’importo complessivo di oltre 473mila euro (oggetto di sequestro), riconducibili a false prestazioni domiciliari e ambulatoriali che hanno determinato un ingiusto profitto per le casse dello stabilimento del solaro.