India, più di 40 lavoratori contaminati in impianti nucleari

di Redazione

 JAIPUR. Più di 40 tecnici che lavorano in un impianto nucleare nel nord dell’India sono stati contaminati da radiazioni da trizio in due separati incidenti avvenuti nelle ultime cinque settimane.

A rivelarlo sono stati i vertici della centrale, la Rajasthan Atomic Power Station, che si trova a Rawatbhata. Il primo episodio è avvenuto il 23 giugno, quando 38 lavoratori sono rimasti esposti durante dei lavori di manutenzione di un condotto refrigerante, come spiegato da Vinod Kumar, uno dei manager dell’impianto.

Due tecnici hanno ricevuto una quantità di radiazioni equivalente al limite massimo annuale; tutti gli addetti, in ogni caso, sono già tornati al lavoro. Il secondo incidente risale a giovedì: altri quattro tecnici sono stati esposti alle radiazioni da trizio mentre riparavano la chiusura di una conduttura che presentava una falla.

Confermando questo secondo episodio, il direttore dell’impianto, C. P. Jamb, ha tuttavia precisato che le radiazioni a cui sono stati esposti i tecnici non rappresentano un pericolo per la loro salute. “Sono stati esposti a radiazioni pari a un “range” fra il 10 e il 25 per cento del limite massimo annuale”, ha spiegato.

“Queste perdite minori accadono ma non sono dannose”. La crescente economia indiana dipende ancora in larga parte dal carbone mentre l’energia derivante dalle centrali atomiche ammonta solo al tre per cento del totale. Il governo di New Delhi punta però ad arrivare al 25 per cento nel 2050.

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