Taglio sussidi statali: la marcia dei minatori a Madrid

di Redazione

 MADRID. Migliaia di persone hanno accolto la notte scorsa a Madrid i minatori in sciopero che hanno raggiunto la capitale dopo aver camminato per tre settimane dalle regioni settentrionali delle Asturie, Léon e Aragona.

Due colonne di minatori si sono incontrate martedì in un sobborgo della capitale e poi si sono dirette insieme nella piazza della Puerta del Sol. Molti dei manifestanti indossavano elmetti con le luci accese, come fanno durante il lavoro sotto terra.

Gli operai protestano contro i tagli decisi dal governo, tra cui quello del 63% ai sussidi per il settore minerario. Il governo ha inoltre ridotto i sussidi per minatori che vogliono imparare un altro mestiere, nonché le borse di studio per i loro figli. Mercoledì a Madrid è prevista una grande manifestazione, a cui parteciperanno altre migliaia di minatori che stanno arrivando nella capitale a bordo di autobus da diverse parti del Paese.

I minatori che hanno preso parte alla cosiddetta “marcha negra” provenienti da Asturias, Castilla-Leòn e Aragòn, si sono radunati davanti al ministero dell’Industria per protestare contro la politica dell’esecutivo di Mariano Rajoy. Il quale però ha messo in chiaro che non intende fare marcia indietro sulla decisione, presa nel quadro delle misure di austerity. E oggi Rajoy illustrerà la raffica di misure di «austerity» richieste da Bruxelles, tra cui dovrebbe esserci anche il taglio delle tredicesime.

Sono oltre due mesi che i minatori scioperano e si scontrano con la polizia in diverse località del Paese e oggi saranno di nuovo a Madrid, con la speranza di portare in piazza almeno 25.000 persone. Attualmente i minatori di carbone in Spagna sono tra 8 e 9mila, mentre vent’anni fa erano quasi 30mila soltanto nelle Asturie.

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