ROMA. Operazione della polizia in diverse regioni contro la criminalità organizzata cinese. Gli investigatori del Servizio centrale operativo (Sco) e delle Squadre Mobili stanno eseguendo decine di arresti e perquisizioni.
Centinaia i denunciati in stato di libertà. Le indagini svolte dagli investigatori nell’ambito del progetto “Dragone” hanno evidenziato un sensibile aumento di centri massaggi e di abitazioni private gestite da persone dedite allo sfruttamento della prostituzione di donne cinesi, provenienti nella maggior parte dei casi dalla regione dello Zhejiang, organizzato attraverso “call center” e annunci sui quotidiani.
Tra i reati contestati, il coinvolgimento di alcuni indagati nel favoreggiamento della permanenza illegale di cittadini stranieri, impiegati nel settore lavorativo o nelle attività di prostituzione. I migranti stranieri in gran parte entrerebbero in Italia con un valido titolo e, alla scadenza, rimarrebbero sul territorio nazionale in situazione di clandestinità.
Gli investigatori hanno evidenziato anche la tendenza costante a commettere reati contro la persona o contro il patrimonio, con particolare riferimento alle rapine, spesso eseguite con altri cittadini stranieri. Gli autori, talvolta appartenenti a piccole “bande”, in talune occasioni hanno agito sotto effetto di sostanze stupefacenti.
Accertate infine le “consuete” contraffazioni dei marchi, nonché numerose violazioni delle normative sulla sicurezza in materia di lavoro.