‘Ndrangheta: arrestato Domenico Arena, il boss della cosca Pesce

di Mena Grimaldi

 CATANZARO. I carabinieri hanno arrestato al Lido di Catanzaro, nella mattinata di lunedì, Domenico Arena, uno dei capi legato alla cosca Pesce di Rosarno.

Le Forze dell’Ordine lo hanno trovato in un lussuoso appartamento della località marittima, in un appartamento attiguo allo studio del suo legale. Arena, cognato di Vincenzo Pesce, detto “u pacciu”, era uno degli ultimi cinque latitanti della cosca.

Il 58enne era latitante da un anno ed era stato condannato il 20 settembre scorso, per rito abbreviato, a 10 anni di reclusione per associazione mafiosa. Nel processo “All Inside”, il boss del clan Pesce (Vincenzo) è stato condannato a vent’anni di carcere, così come il nipote Francesco.

Una sentenza resa ancora più pesante, sul piano economico, dai risarcimenti decisi dal Gup in favore delle parti civili: milioni di euro al ministero dell’Interno, alla regione Calabria e al comune di Rosarno. Fondamentale latestimonianza diGiuseppina Pesce,figlia, sorella e nipote di boss di una delle cosche più potenti della Calabria e collaboratrice di giustizia dal 2010.Domenico Arena, secondo quanto emerso dall’inchiesta, si occupava per conto della cosca Pesce, del settore dell’autotrasporto.

Dalle indagini è emerso anche che per affidargli questo incarico, il cognato Vincenzo Pesce, fratello di quello che viene indicato come il boss della cosca, Antonino detto “testuni”, ebbe un violento litigio col nipote, Francesco. Fu lo stesso Antonino, dal carcere, ad invitare alla calma il figlio e ad avallare la scelta del fratello Vincenzo.

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