Neonato morto a Roma: rimossa direttrice del reparto

di Mena Grimaldi

 ROMA. Proseguono senza sosta le indagini per accertare le responsabilità della morte del neonato al quale è stato iniettato in vena del latte anziché una soluzione fisiologica.

Nel registro degli indagati sono finite 20 persone: sette medici e tredici infermieri dell’ospedale San Giovanni di Roma. Intanto, la direzione generale dell’Azienda ospedaliera ha revocato ad interim dal suo incarico la dottoressa direttrice del reparto di Neonatologia, Caterina De Carolis.

Il quadro del reparto di Neonatologia del San Giovanni Addolorata di Roma che emerge dalla relazione degli ispettori del ministero della Salute appare inquietante. Si parla di un “clima conflittuale” tra il personale ospedalieri e “carenze conoscitive diffuse”. Oltre che di una cartella clinica lacunosa con “cancellature e modifiche.

Tutte informazioni che potrebbero essere utili anche alla Procura per capire se, come del resto anche i pm sospettano, i tre giorni di ritardo con i quali i vertici dell’ospedale sono stati informati possano nascondere la volontà di mettere la storia sotto il tappeto, magari approfittando, è il terribile dubbio avanzato dal capogruppo Pd in Regione Lazio Esterino Montino e dall’assessore Udc alla Famiglia Aldo Forte, della condizione di straniera della mamma, Jacqueline De Vega, colf filippina di un avvocato dei Parioli.

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