ROMA. Serve un piano nazionale di rilancio, altrimenti non si va da nessuna parte.
A parlare è il segretario della Cgil Susanna Camusso che, nel giorno dellincontro a Palazzo Chigi per il confronto con il governo sulla spending review, dichiara: I lavoratori hanno già pagato abbastanza, bisogna cercare risorse altrove.
I sindacati hanno già lanciato laltolà, tanto che lunedì il leader della Cisl Raffaele Bonanni ha parlato di sciopero. Come è successo in passato si dà la sensazione che si fanno interventi per poi procurare più danni di quelli di prima ha detto il numero uno di via Po secondo cui se si fanno tagli con criterio va bene e noi lo sosterremo. Altrimenti, se si faranno tagli tanto per farli, si faranno solo più guai. E a quel punto, non mancheranno iniziative in tutta Italia e in tutte le città. Faremo quello che serve ha avvertito fino ad arrivare, se necessario, a uno sciopero generale. Parole raccolte anche dal segretario della Uil, Luigi Angeletti, e da quello dellUgl, Giovanni Centrella.
In unintervista rilasciata alla Stampa, anche
Riguardo al fatto che i risparmi della spending review servono per evitare gli aumenti dellIva, la Camusso commenta: Si dà per scontato che lunico modo per fare cassa in Italia è prendersela con la massa del lavoro dipendente. E ogni volta, guardando alla distribuzione del reddito, si vede che cè qualcunaltro che si arricchisce. Venti anni fa lIrpef aveva aliquote dal 10 al 72%, adesso dal 23 al 43%.
La leader della Cgil non chiude comunque la porta al confronto: Siamo pronti a parlare di riforme, a partire dal fisco, ma occorre lasciare fuori istruzione e sanità.