ROMA. Saranno 64 su 107 le Province da accorpare, di cui
Del totale se ne salvano 43 di cui: 10 metropolitane – Roma, Milano, Napoli, Venezia, Bologna, Firenze, Genova, Bari, Torino e Reggio Calabria –
Chi non riuscirà a raggiungere questa soglia potrà cambiare radicalmente la cartina geografica italiana, con accorpamenti che potranno dare vita a nuovi enti territoriali o ricalcare antiche conformazioni dello stato preunitario. Gli accorpamenti, elaborati dai Consigli delle autonomie locali, dovranno essere approvati dalle Regioni entro il primo gennaio 2014. Parma, Piacenza, Modena e Reggio Emilia, per esempio, potrebbero far parte di una sorta di Provincia del buon gusto, capace di riunire tutte le migliori indicazioni geografiche protette (Igp) del Paese, dal parmigiano al prosciutto, allaceto.
Più facile sarà riunire Viterbo e Rieti in una Provincia della Tuscia Sabina e Latina insieme a Frosinone in quella ciociara. Teramo, Pescara e Chieti potrebbero rientrare nella Provincia Adriatica, escludendo LAquila, mentre Savona e Imperia si potrebbero costituire in Provincia di Ponente.
InAbruzzonon subirebbero accorpamenti L’Aquila e Chieti, inMoliserimarrebbe solo la provincia di Campobasso, inCampaniasalve Napoli, Salerno, Caserta e Avellino, fuori solo Benevento. In Basilicatarimarrebbe in vita
A queste sono da aggiungere le Province nelle Regioni speciali: inSiciliasu 9 ne rimarranno in vita solo 4: Palermo, Agrigento, Catania e Messina. La scure si abbatterà su Caltanisetta Enna, Ragusa, Siracusa e Trapani.
InSardegna rimarrà solo