Clan Belforte, la Dia sequestra beni per 1 milione di euro

di Redazione

 MARCIANISE. Gli agenti del centro operativo Dia di Napoli hanno eseguito un decreto di sequestro patrimoniale a carico di Salvatore Belforte, 52 anni, di Marcianise, riguardante alcuni beni immobili formalmente intestati a Salvatore Tartaglione, 68 anni.

Salvatore Belforte, attualmente detenuto, fratello del capo clan Domenico, è considerato elemento di primo piano nella realtà camorristica incidente sul territorio di Marcianise dove per anni ha mietuto vittime la sanguinaria faida tra due contrapposte fazioni facenti capo, rispettivamente, alla famiglia Belforte ed al clan Piccolo, autonome anche rispetto al noto clan dei casalesi. Egli rappresentava il braccio armato dell’organizzazione, un vero e proprio killer, violento ed impulsivo, che si assumeva la responsabilità delle decisioni più dure e pericolose essendo il capo “militare” del gruppo, operando in prima persona, influenzando il fratello, più moderato. Fu, peraltro, ritenuto nell’ambito della malavita locale responsabile dell’omicidio di Giovan Battista Frongillo.

Salvatore Tartaglione, si è rivelato un soggetto in strettissimi rapporti con il citato sodalizio, tanto da curarne gli interessi economici e da prestarsi ad investimenti di varia natura per conto del clan, giungendo a chiederne la protezione al fine di non essere ostacolato da altre organizzazioni criminali.

Le iniziative economiche ed imprenditoriali, per lo più in campo immobiliare, portate avanti da Tartaglione, costituiscono esse stesse parte del contesto associativo e segnatamente di quella parte dell’azione della consorteria criminale tesa a reperire canali di investimento, con il doppio proposito di impedire l’individuazione di risorse patrimoniali e finanziarie di origine illecita e di renderle al tempo stesso produttive, assicurandosi, in tal modo, fonti lecite di ricchezza capaci di dissimulare l’origine delittuosa del capitale investito.

Nell’agosto del 2011 Salvatore Belforte era stato già colpito da un provvedimento di confisca di beni per un valore di oltre 110 milioni di euro, alcuni dei quali intestati al prestanome Tartaglione. Ma le indagini patrimoniali della Dia di Napoli, non si sono fermate: in questo modo si è accertata l’esistenza di ulteriori beni ubicati nella zona di Terracina nella disponibilità di Tartaglione, ma in realtà riconducibili a Salvatore Belforte, sfuggiti alla prima fase dell’attività d’indagine. In particolare il sequestro ha interessato due appartamenti, e due terreni a Terracina (Latina), in viale Provinciale Terracina – San Felice, acquistati il 20 febbraio del 2004. Il valore dei beni sequestrati è pari a circa un milione di euro.

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