Ospedale Melorio, visita ispettiva dei consiglieri regionali

di Redazione

 SANTA MARIA CV. “Anche per l’Ospedale sammaritano scontiamo una situazione logistica carente, mancanza di programmazione e assenza di una politica di razionalizzazione del personale”.

Lo ha dichiarato Nicola Caputo, consigliere regionale Pd e presidente della commissione trasparenza, a margine della visita ispettiva all’Ospedale “Melorio” di Santa Maria Capua Vetere e “Palasciano” di Capua Con Caputo erano presenti anche i consiglieri Lucia Esposito, Pd, Gennaro Oliviero, capogruppo Ps, Edoardo Giordano, capogruppo Idv. I consiglieri sono stati accompagnati nella visita dal direttore sanitario dell’Asl, Danzi. “Accanto a reparti di eccellenza come la cardiologia, nel nosocomio sammaritano – continua Caputo – ci sono tante situazioni di difficoltà. A fronte di una buona produttività dei singoli reparti si registra complessivamente un bilancio in perdita”.

“Non esiste una politica di razionalizzazione del personale (con 30 unità paramediche in più rispetto a quelle che servirebbero). Ci sono 148 infermieri di cui 30 senza incarico, mentre sono 7 i coordinatori di direzione con un direttore sanitario a scavalco”. “Un’altra situazione paradossale riguarda le 5 vigilatrici d’infanzia di cui è stato chiesto il trasferimento a Sessa Aurunca, per tentare una razionalizzazione del personale, operazione fallita dopo che le operatrici dell’infanzia hanno presentato un certificato medico. Una situazione che vede spesso prevalere scelte campanilistiche a scapito della razionale organizzazione della struttura”.

 “Una condizione paradossale – aggiunge Caputo – è anche quella che vede il ‘Melorio’ con la necessità urgente di modifiche strutturali per l’adeguamento, manca una certificazione antincendio e la strumentazione medica è vecchia di almeno 10 anni, mentre al ‘Palasciano’ di Capua, rimangono inutilizzate le nuovissime sale operatorie per interventi di alta specializzazione. Difficoltà sono state riscontrate anche al pronto soccorso, che serve una utenza amplissima (23 mila accessi nel 2011) che comprende anche quella del vicino istituto penitenziario ed è un punto di riferimento del territorio”.

“Quello di Santa Maria è un altro esempio di come l’intera provincia di Caserta sia penalizzata dall’iniquo riparto delle risorse regionali rispetto alle altre province”. “La settimana prossima – conclude Caputo – con Piedimonte, San Felice a Cancello e Teano, concluderemo le visite conoscitive negli ospedali della provincia. Dai dati raccolti emerge la necessità di una riorganizzazione della rete ospedaliera casertana, dal punto di vista logistico e del personale”.

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