SANTARPINO. Oltre un anno fa il Consiglio Comunale, in attuazione della legge per il Piano Casa, ha approvato le linee di indirizzo.
Ma a tutt’oggi non si hanno notizie sugli atti ed i provvedimenti conseguenti e, nonostante l’intervenuta modifica della legge originaria attuata con la legge regionale numero 1/2011, nessuna notizia si ha in ordine a: l’opportunità di una rilettura degli indirizzi per verificarne la coerenza e la compatibilità con la legge 1/2011; provvedimenti o iniziative avviati in esecuzione degli indirizzi approvati un anno fa con Delibera di Consiglio Comunale.
Si invita, pertanto, la giunta Di Santo a: far conoscere se e quali iniziative sono state avviate e se ne è stato informato il Consiglio Comunale, se è stata avviata una qualche forma di partecipazione democratica con un confronto con i cittadini, le associazioni territoriali, quelle ambientaliste soprattutto, e le organizzazioni sindacali;
convocare con urgenza un Consiglio Comunale per discutere e decidere sulla delicata materia e per rendere quanto più trasparente e legittima possibile la decisione di assumere, ma soprattutto, di evitare che il Paese, a sua insaputa, abbia a subire una colata di cemento; dire no ad ogni tentativo di stravolgere gli indirizzi con iniziative che invece di favorire gli interessi dei cittadini vanno in tutt’altra direzione;
impedire che il paese sia aggredito da un’inutile voglia speculativa per realizzare un numero di 600 alloggi. di procedere, invece, con Bandi di evidenza pubblica, coinvolgendo privati e risorse finanziarie private, ad un Programma di intervento per il Recupero e la riqualificazione urbana delle zone degradate, accompagnato dalla realizzazione di reti di servizi, infrastrutture e verde, aree attrezzate per attività artigianali e commerciali, riducendo gli interventi di nuova edilizia residenziale al fabbisogno minimo e reale.
Certi che Sant’Arpino ha bisogno di un intervento urbanistico-edilizio improntato alla sviluppo sostenibile e alla tutela e salvaguardia dello spazio territoriale rimasto, ci chiediamo per chi e per cosa costruire 600 alloggi? Nella nostra realtà una simile cementificazione non va a favore degli interessi generali della popolazione, con il grave rischio di compromettere per sempre l’equilibrio territoriale ed ambientale del nostro paese.
SantArpino Libera@Democratica