NAPOLI. Cè un via vai di scatoloni nellabitazione dellavvocato Gerardo Marotta. Sembra un trasloco di mobili a tutti gli effetti, con tanto di carrello elevatore, è invece uno sfratto.
Lo sfratto della cultura napoletana. Negli scatoloni infatti ci sono i duecentomila volumi rimossi dalla biblioteca dellIstituto italiano per gli studi filosofici. Autentico presidio della cultura partenopea, allestito in oltre 30 anni da Gerardo Marotta, listituto è costretto a chiudere perché non riceverà più fondi dal Governo e non ha risorse disponibili per sostenere ulteriori fitti. I volumi saranno ora trasferiti in un deposito di Casoria, a disposizione della polvere e non più dei numerosi studenti e ricercatori che ne hanno beneficiato in tutti questi anni.
Lavvocato Marotta, che auspica ancora un intervento delle istituzioni sia locali che nazionali, punta il dito contro lattuale governo regionale che non avrebbe dato seguito alla delibera per la realizzazione di una biblioteca pubblica regionale.
“Mi auguro che il Ministero dei Beni culturali si faccia carico delle necessità dell’Istituto di studi filosofici e la Regione possa procedere allo sblocco dei fondi già stanziati” afferma il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, in relazione alla vicenda dei libri dell’Istituto guidato dall’avvocato Gerardo Marotta destinati ad un deposito di Casoria.
Secondo il sindaco “la creazione di una biblioteca destinata ai preziosi volumi dell’Istituto di studi filosofici è, infatti, una priorità di valore non solo locale ma nazionale poiché si tratta di un patrimonio storico-culturale che merita la cura massima rappresentando, veramente, un motivo di vanto internazionale per la nostra città e per il Paese”.
“Come Comune di Napoli, pur non avendo competenza in tal senso, abbiamo comunque offerto la nostra piena collaborazione all’Istituto – evidenzia – offrendo per esempio uno spazio all’interno dell’Albergo dei poveri per accogliere gli oltre 300mila volumi, oltre a destinare una parte dei locali anche per l’attività didattica, formativa e di ricerca dell’Istituto stesso e della biblioteca”.
De Magistris conclude: “Tutto questo a dimostrazione di come questa Amministrazione consideri i volumi e l’Istituto come un patrimonio di eccellenza verso cui nutre massima stima e massimo rispetto”.
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