Filomena Florio alla Biennale di Incisione a Perugia

di Redazione

Filomena FlorioGRAZZANISE. Appare chiaro ormai un meritato crescendo di affermazioni artistiche per la giovane EffeEffe, al secolo Filomena Florio.

Il 9 giugno scorso, “Punte e punti, una tesi in mostra” nella “sua” Grazzanise; pochi giorni dopo, esposizione di alcuni lavori alla 55a edizione della Fiera della Casa nell’ambito della collettiva ‘UnicamenteMultiplo’ promossa, in reciproco apporto, da Mostra d’Oltremare ed Accademia delle Belle Arti di Napoli; poi, il 10 agosto, a Scauri, nel contesto della prestigiosa XVI edizione di Scauritatum, inaugurazione di una personale di oggetti-design realizzati a mano, grazie alla fusione dell’antica stampa d’arte col ricamo; il prossimo 31 agosto, all’apertura della 2^ Settimana della Cultura organizzata a Grazzanise dalla Teens’ Park, si potranno ammirare quindici sue stampe a creativa riproduzione di altrettanti lavori del pittore Salvatore Nardelli la cui memoria l’intera kermesse culturale intende onorare; inoltre, è già certa, per il dicembre di quest’anno, l’ammissione di due opere alla Biennale di Incisione di Perugia che a Filomena Florio consentirà, per superata selezione, l’accesso alla fase finale del Concorso.

Allora vien spontaneo domandarsi quali siano i segreti del clamoroso successo che EffeEffe va riscuotendo nella sua terra d’origine ed in sedi di più ampio respiro. Al momento riusciamo ad individuarne almeno due. Il primo, sicuramente, d’ordine tecnico-artistico; il secondo riconducibile al temperamento e alla volontà: l’uno e l’altro strettamente connessi e inseparabili. Infatti, la scommessa artistica che si sta rivelando vincente trova la Florio impegnata – com’è stato puntualmente già scritto – “dalla stampa di incisioni realizzate con diverse tecniche sui classici cartoncini (solitamente utilizzati per la grafica), alla scelta di carte particolari, all’opzione dell’utilizzo di vari tipi di stoffe.

Da qui l’idea, innovativa, di abbinare il ricamo alle stampe, impreziosendole e rendendole uniche sia per la ricerca di tessuti, adatti ai due diversi modi di riprodurre su stoffa, che per la migliore individuazione dei punti di ricamo da impiegare, fra i quali alcuni poco noti anche a chi è avvezzo a tale arte e, quindi, la successiva decisione di ricavarne oggetti di design arricchiti dall’accostamento di entrambe le tecniche”.

Dunque, un preciso percorso di connubio destinato ad affinarsi progressivamente in avvenire. Eppure sarebbe stato quasi impossibile pianificarlo e concretizzarlo senza il granitico temperamento che si cela dietro il volto dolce della gentile artista grazzanisana, senza quella sua ferma volontà di tuffarsi in un’entusiasmante e perenne sperimentazione. L’attuale resta comunque un periodo fortemente magmatico e gli sbocchi adesso sembrano insondabili.

Oltre l’indiscutibile bellezza formale dei suoi lavori, occorre infatti ancora decifrare i “messaggi di fondo” che EffeEffe affida, opera dopo opera, alla sua elegante produzione. Emergeranno, emergeranno, giacché la rigorosa disciplina artistica che presiede all’incanto delle immagini che la Florio ci offre non può non porsi al servizio di una “filosofia di vita” e di una “concezione dell’arte” in continua ristrutturazione e forse finora pudicamente velate. Tempo al tempo! Gli estimatori, sempre più numerosi e desiderosi di apprezzare i nuovi lavori “in fertile cantiere”, sapranno aspettare, ben persuasi che il meglio di EffeEffe “ha ancora da venire”.

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