Romney, affiancato da Clint Eastwood, sfida Obama: “Ha deluso”

di Redazione

Mitt RomneyTAMPA. “Basta con le delusioni di questi ultimi quattro anni. È tempo che ci riprendiamo la promessa che noi chiamiamo America”.

Mitt Romney, nel suo discorso di accettazione della candidatura repubblicana alla Casa Bianca , rilancia lo spirito degli Stati Uniti, il suo ottimismo e la sua voglia di andare avanti. Ospite a sorpresa, Clint Eastwood, che mette in piedi uno show ancora più “cattivo” verso il presidente Usa.

Chiudendo la kermesse del Grand Old Party, a 67 giorni dal voto presidenziale, attacca a testa bassa Barack Obama. Lo fa contrapponendo all’idealismo inconcludente di Barack, il suo sano pragmatismo di padre e nonno, di chi con la sua esperienza di uomo d’affari, è capace di salvare il Paese, creare nuovi posti di lavoro, ridare speranze ai giovani. Con un filo di sarcasmo, esalta i delegati del Tampa Bay Times Forum: “Il presidente Obama ha promesso di rallentare il flusso degli oceani e guarire il pianeta dai suoi mali. La mia promessa… è quella di aiutare voi e la vostra famiglia”.

Insomma, l’uomo che pensava di mettere a posto il pianeta, alla fine non è riuscito a fare la cosa per cui era stato eletto: tutelare il diritto al conseguimento della felicita per tutti gli americani, così come è garantito dalla Costituzione. “È ora – osserva Romney – che tutti noi americani ci mettiamo alle spalle le delusioni degli ultimi quattro anni. È tempo – sottolinea – che ci riprendiamo la promessa che chiamiamo America”, tradita dal presidente americano.

E sulla strada da seguire, Romney il pragmatico, il manager di successo lontano dai giochetti di Washington, non ha dubbi: “La cosa di cui l’America ha bisogno oggi non è tanto difficile da scoprire. Non servono speciali commissioni governative per dircelo: sono posti di lavoro, molti posti”. Quindi l’ex governatore del Massachusetts ha difeso la sua controversa finanziaria, la Bain Capital, definendola “una grande storia di successo americano”.

Una sedia vuota e un teleprompter. Come dire, sei ‘solo chiacchiere e distintivo’. Questo è per Clint Eastwood Barack Obama. Ma con questo ‘fantasma’, l’Ispettore Callaghan, il celebre ‘Dirty Harry’, ci parla per oltre 10 minuti, con tanto di domande e risposte sul palco del Tampa Bay Times Forum, dando vita a uno dei momenti che resteranno nella storia di questa Convention, e forse negli annali della politica americana. Il simbolo vivente degli spaghetti-western, dà vita a un monologo surreale, degno di Beckett, tutto a braccio, con la voce roca, a volte biascicata. “Mi dici di parlare a Romney? Perchè non lo fai tu…”. La folla lo accoglie impazzita. Malgrado le 82 primavere, questo mito di Hollywood, ma anche di Cinecittà, arriva a Tampa per sostenere Romney, in qualità di ospite a sorpresa. È sempre stato repubblicano.

Dietro di lui, sui diversi maxi-schermi compaiono sue foto giallo fuoco tratte dal mitico “Il buono, il brutto, il cattivo”, il capolavoro di Sergio Leone. Lo sguardo ancora intensissimo di ‘Joe Il Biondo’ ipnotizza i duemila delegati. Alcuni di loro ridono estasiati, altri non capiscono cosa sta succedendo, spiazzati. È in forma, abbronzatissimo con i capelli grigi. Parte subito, implacabile, alla carica di Barack: “Quando è stato eletto 4 anni fa tutti piangevano di gioia, anch’io mi sono emozionato. Non ho più pianto così da quando ho scoperto che oggi in America ci sono 23 milioni di poveri. Una tragedia vera, e l’amministrazione non ha fatto abbastanza per porvi rimedio. Per questo penso che sia tempo che sia arrivato il tempo per un uomo d’affari, uno stellare businessman”.

È il primo boato. Quindi, rivolgendosi al fantasma di Obama, aggiunge: “Penso che sia arrivato il tempo che ti fai di lato, per far posto a Romney e Ryan”. E ancora, stavolta alla platea: “Quando qualcuno fa male il suo lavoro devi cacciarlo”. Altra ovazione. Poi punta il dito verso l’Obama invisibile, dicendogli di andare via. E sempre rivolgendosi a presidente immaginario: “Guarda che non mi sto zitto. È il mio turno… Sei completamente pazzo… Di tutte le promesse che hai fatto, cosa ne è rimasto?”. È l’apoteosi. Tutti ripetono ritmato quello che potrebbe essere il nuovo slogan di Romney, “Let him go”, “Let him go”, che se ne vada. “Io ho cominciato il lavoro, ora tocca a voi finire il lavoro”, conclude Clint, citando ‘Make my day’, un noto slogan di Romney. E la folle esplode di gioia.

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