KIEV. Nuove tegola per la leader dell’opposizione ucraina Iulia Timoshenko, accusata d’aver aggredito una guardia del carcere di Kharkiv, dove sta scontando una pena a 7 anni di reclusione.
A puntare il dito contro l’ex premier è il vice procuratore generale ucraino, Renat Kuzmin. In un’intervista al quotidiano filogovernativo Segodnia, Kuzmin ha affermato che è stata aperta un’indagine contro Timoshenko per danni fisici a una guardia carceraria. Ma per l’avvocato dell’eroina della Rivoluzione arancione, Serghei Vlasenko, si tratta di “un’idiozia” e Kuzmin “è una persona senza limiti morali”.
Il vice procuratore generale ha anche ribadito di avere “prove sufficienti per accusare” Timoshenko di essere la mandante dell’omicidio di Ievgheni Sherban, un deputato e uomo d’affari ucciso a colpi di pistola all’aeroporto di Donetsk nel 1996 assieme alla moglie. Per Kuzmin, i killer avrebbero ricevuto più di due milioni di dollari da aziende controllate dalla Timoshenko e dall’allora premier Pavlo Lazarenko, in carcere da tempo negli Usa per una vicenda di corruzione e riciclaggio di denaro sporco.