RIMINI. Il settimanale Famiglia Cristiana, in un lungo editoriale, attacca le parole del premier, Mario Monti, che aprendo il Meeting di Rimini aveva parlato di uscita dal tunnel della crisi più vicina e Comunione e Liberazione.
Parole di speranza che, tuttavia, contengono forti contrasti con la realtà, così scrive il giornale dei paolini. Le parole di Monti sono servite a dar fiducia a un Paese con il freno a mano tirato. Anche se il cammino di risanamento è lungo. Un discorso di speranza, con forti contrasti con la realtà. Ma quali provvedimenti stanno creando lavoro e contrastando la disoccupazione giovanile?, si chiede il settimanale.
Il Paese è stremato. Dieci milioni di famiglie tirano la cinghia. La disoccupazione è al 10,8 per cento. Solo un italiano su tre ha un posto regolare a tempo indeterminato, la risposta. Quanto a Comunione e Liberazione, il settimanale scrive: C’è il sospetto che a Rimini si applauda non per ciò che viene detto. Ma solo perché chi rappresenta il potere è lì, a rendere omaggio al popolo di Comunione e Liberazione.
Un lungo applauso del popolo dei ciellini ha accolto il premier continua leditoriale – tutti gli ospiti del Meeting, a ogni edizione, sono stati sempre accolti così: da Cossiga a Formigoni, da Andreotti a Craxi, da Forlani a Berlusconi. Qualunque cosa dicessero. Poco importava se il Paese, intanto, si avviava sull’orlo del baratro. Su cui ancora continuiamo a danzare. Non ci sembra garanzia di senso critico, ma di omologazione. Quell’omologazione da cui dovrebbe rifuggire ogni giovane. E che rischia di trasformare il Meeting di Rimini in una vetrina: attraente, ma pur sempre autoreferenziale.