ROMA. Dopo gli insulti, Beppe Grillo torna ad attaccare il Pd. Gli incontri annuali per riflettere sul futuro della Nazione (il passato e il presente se li sono già giocati) e per fare un po’ di festa in piazza del pdmenoelle costano una cifra.
Ma quanto esattamente? Con che soldi sono organizzati? Forse quelli del finanziamento pubblico o grazie alla generosità di imprenditori “amici” e disinteressati (tipo Riva per intenderci)?, scrive il comico sul suo blog, facendo riferimento alla festa nazionale del Pd di Reggio Emilia.
Il comico, che allega un video dell’intervento di Roberto Benigni alla Festa democratica, proprio a Benigni, pur senza nominarlo, sembra far riferimento quando chiede: E gli artisti invitati sul palco lo fanno per solidarietà verso il pdmenoelle o a fronte di un ricco cachet? E questo cachet a quanto ammonta?.
Domande perdute nel vento – conclude Grillo – blowing in the wind…. Siamo vecchio stile: come fanno tutti gli artisti di spettacolo, abbiamo preso i soldi dai biglietti venduti per due ore di show, replica l’agente di Benigni Lucio Presta. Non abbiamo preso un euro – ha aggiunto Presta – che non sia derivato dal regolare prezzo dei biglietti, come fa qualsiasi artista. Se Grillo vuole parlare di cachet, compreso il suo – ha concluso l’agente del comico toscano – io sono pronto ad aprire una tavola rotonda.
Grillo si preoccupa del cachet di Benigni intervenuto alla festa democratica dimenticandosi che la sua fortuna la deve alla Rai e quindi lui è uno dei ricconi Italiani che più di altri ha usufruito dei soldi pubblici. Ha preteso di farsi pagare dalla Rai soldi pubblici persino in occasioni in cui lo spettacolo è andato male. – dichiara il deputato del Fli, Deodato Scanderebech – E’ una vergogna che il comico esalti la rete ed il suo blog come una cosa francescana ed anticapitalista, affermando che le idee nel web e la loro condivisione valgono più del denaro, contraddicendosi in quanto nei fatti il suo blog è una macchina da soldi, provenienti da pubblicità che invita a investire in Brasile, impoverendo ulteriormente l’economia italiana, a dispetto di molti italiani che oggi non riescono ad arrivare a fine mese.