Ilva: via libera al decreto legge, dal governo 336 milioni

di Mena Grimaldi

 TARANTO. Accolta con gioia dall’ assemblea regionale della Puglia la notizia, data in aula dal presidente della Regione, Nichi Vendola, della avvenuta approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del decreto per l’Ilva di Taranto.

“Un decreto – dice il minsitro Corrado Clini – che serve a rendere disponibili le risorse e a semplificare le procedure per fare in modo che gli interventi previsti siano attuati in tempi certi”.

“Sono stati stanziati 336 milioni di euro – continua il ministro – e che le modalità per la gestione di queste risorse sono assicurate attraverso procedure semplificate. Spero che in una settimana il tavolo tecnico individui le soluzioni tecnologiche» per ridurre le emissioni. Un’intesa – aggiunge il ministro dell’Ambiente – che vincoli l’Ilva a rispettare gli impegni. Questo è un modo di lavorare europeo e l’Ilva è una grande azienda”. Gioia espressa anche da Nichi Vendola.

“Ringrazio – ha detto Vendola – per vostro tramite tutte le forze politiche parlamentari e la deputazione pugliese. Ringrazio i colleghi di maggioranza ed opposizione che con serietà e rigore hanno accompagnato la Regione a costruire un percorso all’altezza della drammaticità della situazione che vive Taranto”.

L’approvazione da parte del Cdm del decreto legge per l’Ilva di Taranto secondo Nichi Vendola: “È una buona notizia.

“Insieme, con rigore e serietà – dice – siamo stati all’altezza della drammaticità del passaggio che stiamo vivendo. La scelta del governo – sottolinea il presidente della regione Puglia – è stata quella di accogliere il suggerimento che la Regione Puglia, la Provincia e il Comune di Taranto, la deputazione parlamentare avevano avanzato ieri nel corso dell’incontro a Bari con il Ministro dell’Ambiente Corrado Clini. Noi abbiamo resistito molto all’idea che ci potesse essere un’ordinanza di protezione civile che avrebbe dato la sensazione di un approccio tutto emergenziale a una questione che invece ha bisogno di un respiro strategico. Il decreto legge è lo strumento giusto, svincola immediatamente risorse che possono essere subito cantierizzate e individua la figura di un commissario straordinario per la gestione di questa fase”.

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