Roghi tossici, Carbone scrive al Prefetto

di Pina Vitolo

Pasquale CarboneSAN MARCELLINO. L’amministrazione comunale, guidata dal primo cittadino Pasquale Carbone, ha scritto al Prefetto di Caserta per la costituzione di un gruppo interforze finalizzato a debellare l’increscioso fenomeno dei roghi tossici, …

… attraverso ogni mezzo idoneo consentito, anche vigilando il territorio in maniera pressoché capillare e costante al fine di evitare l’ulteriore proliferare di incendi che causano gravissimi danni alla salute della collettività.

Negli ultimi tempi, infatti, sul territorio si vanno diffondendo episodi di roghi generati da ignoti che bruciano ogni genere di rifiuto e le segnalazioni dei cittadini, che hanno documentato gli eventi con dossier fotografici e video, testimoniano il legittimo allarme sociale generato dalla situazione contingente. E’, infatti, noto che gli incendi costituiscono una fonte incontrollata di inquinamento da diossina che si insinua nella catena alimentare ed è responsabile di gravi patologie comprese quelle degenerative, mal formative e neoplasiche.

Anche l’isola ecologica dello stesso Comune recentemente è stata data alle fiamme: un chiaro segnale che qualcuno rema contro e non vuole che qualcosa cambi nel nostro territorio. La giunta, oltre a deliberare la formulazione di un apposito indirizzo al Prefetto di Caserta, ha dato fin da subito la disponibilità delle forze di polizia locale a collaborare nonché la possibile individuazione di esperti della materia per le funzioni di supporto. Un segnale forte quindi da parte del Comune di San Marcellino verso coloro che stanno distruggendo un territorio ed una zona che sono stati già particolarmente colpiti negli ultimi anni.

Segnale verso il quale il gruppo di minoranza “Ancora”, guidati dal leader Anacleto Colombiano, si manifesta contrario, contrario all’adozione di consulenza esterna per la risoluzione di tale problema. “Sono ulteriori sprechi a danno dei cittadini – afferma Colombiano – D’accordo sui controlli capillari, d’accordo sull’utilizzo delle proprie risorse. E per utilizzo delle proprie risorse si intende nel coinvolgimento delle forze dell’ordine comunali e della neo protezione civile, tanto voluta e desiderata ma altrettanto abbandonata nelle pratiche burocratiche affinché possa essere finalmente operativa a tutti i livelli”.

“Eppure sono ragazzi volenterosi, propositivi e con tanta voglia di migliorare la vivibilità di San Marcellino – continua Colombiano – e l’opportunità che la protezione civile ci offre deve essere supportata dalle forze dell’ordine. Più volte è stata annunciata la volontà di installare un circuito di videosorveglianza, ora pare che sia giunto il momento di farlo”.

“Basta poco per salvaguardare il nostro territorio – incalza il leader di opposizione – L’utilizzo della protezione civile coadiuvata dal comandante della polizia municipale assieme alle proprie forze dell’ordine, l’utilizzo di mezzi di sorveglianza credo che siano più che sufficienti a monitorare ed a risolvere il problema rogo, rifiuti e sicurezza. Va bene anche rivolgersi agli altri enti pubblici per un maggior sostegno verso la lotta ai roghi tossici, ma un’amministrazione sensibile che tiene alla salute dei propri cittadini, prima ancora di chiedere all’esterno dovrebbe impegnarsi e farlo in prima persona e non adottare la strategia dello scarica barile”.

“E’ vero – sottolinea Colombiano – che il problema dei roghi non interessa solo il comune di San Marcellino, ma l’amministrazione presieduta da Carbone potrebbe fare almeno la sua parte. E’, infatti, da tempo che chiediamo illuminazione, controlli, videosorveglianza, sacchetti e maggiori informazioni per i cittadini. I roghi non riguardano solo roghi di rifiuti speciali, come ha voluto far capire l’amministrazione, ma sono roghi anche di rifiuti ordinari riversati in strada a causa dell’inefficienza della raccolta differenziata. Sarebbe giusto – conclude l’esponente dell’opposizione – che l’amministrazione, prima di scomodare il prefetto, cominciasse a lavare i panni sporchi in casa e ad assumersi le proprie responsabilità”.

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