TEVEROLA. Vedi le sue mani scorrere sul pianoforte e subito dimentichi che non ha la possibilità di vedere il mondo che lo circonda. È la storia di Ivan Dalia, 27enne, prima musicista e poi non vedente dalla nascita.
Lui ama definirsi artista, perché sostiene che gli artisti abbiano qualcosa da comunicare: non è necessario quale organo si usi, limportante è che si abbia qualcosa da dire. E Ivan di cosa da dire ne ha.
Con la sua ironia,la sua forza danimo, riesce ad essere un ottimo esempio per chi si deprime per molto meno. E guai a definirlo diverso: lui può fare ciò che gli altri, anche normodotati, non riescono a fare.
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