Ma esiste un’opposizione a Sagliocco?

di Nicola Rosselli

 AVERSA. Ma c’è un’opposizione politica all’amministrazione di centrodestra guidata dal sindaco Giuseppe Sagliocco? La domanda sorge spontanea quando si verifica che a poco meno di quattro mesi non c’è stata un’azione, dico una, politica nei confronti di questa maggioranza.

Delle due una: o questa coalizione è talmente brava che merita anche il plauso della minoranza (così come ha pubblicamente ammesso Salvino Cella, ex candidato a sindaco per il centro destra e ex esponente dell’Italia dei Valori, da molti dato vicino a Mimì Zinzi e all’Udc sia a Caserta, dove è consigliere provinciale, che ad Aversa) o l’opposizione è incapace di darsi una linea politica ad appena un soffio dalle elezioni del 20 maggio scorso, ossia quando dovrebbe essere bellicosa almeno ancora grazie all’inerzia della campagna elettorale? Purtroppo per il centro sinistra, siamo portato a credere che l’ipotesi più plausibile sia la seconda.

I consiglieri Salvino Cella, Salvatore Candida,Pasquale Morra e Marco Villano (Gabriele Costanzo è salito già da tempo sul carro del vincitore passando ufficialmente al Pdl) dormono il sonno dei giusti dopo una meritata vacanza estiva A loro un bilancio tecnico, privo di qualsiasi afflato sociale va bene tanto che hanno preferito non ricorrere agli emendamenti nel tentativo di modificarlo in qualche pur minima parte, fosse solo strumentale.

Effettiva condivisione delle linee di indirizzo di un esecutivo e di una maggioranza che dovrebbe essere l’opposta per ideologia? Incapacità? Strafottenza? Ancora una volta crediamo che la risposta sia quella più amara per quello che fu il centro sinistra sia quest’ultima. Ma più che strafottenza sarebbe da definire tecnicamente quale apatia. Ma, allora, viene da chiedersi perché siedono in consiglio.

Sulla questione non si può non registrare la denunzia dell’unico esponente dei Ds presenti in consiglio comunale, Marco Villano che riconosce una verità cruda e negativa per la città normanna: “Il problema è che il partito è completamente assente. Gli strascichi delle lotte intestine del periodo precedente alle elezioni si fanno ancora sentire. Dopo le dimissioni dell’ex coordinatore cittadino Mariano D’Amore e la breve esperienza del consigliere uscente Francesco Gatto, non esiste un punto di riferimento nella sezione di Aversa”.

Insomma, il Pd è stato distrutto, ma non nel 2012, ma nel 2007, quando mani e menti sciagurate lo misero in mano all’allora candidato sindaco del centro sinistra Peppe Stabile, scelto alle primarie del centro sinistra da tanti elettori del centro destra come ammise candidamente anche Mimmo Ciaramella con la famosa frase: “Permettete che l’avversario ce lo scegliamo noi?”.

Comunque, oggi il malcapitato e passionale Villano denunzia la solitudine nella quale è stato lasciato anche nel dettare la linea del partito e lancia un allarme senza giochi di parole: “Di questo passo siamo destinati a scomparire. Io non ci sto a questo gioco al massacro, se non ci sarà un’inversione di rotta sono anche pronto a sospendermi dal Pd. In queste condizioni potrebbe essere più utile avere le mani libere e decidere da solo come impostare l’azione di opposizione a questa amministrazione. Di fronte all’assenza del partito è evidente che possono nascere equivoci e questo non mi rende sereno. Il giudizio nei confronti del sindaco Sagliocco e della sua maggioranza resta molto negativo”. Almeno questo…

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