Sagliocco: “Non mi faccio condizionare dalle provocazioni”

di Antonio Arduino

 AVERSA. La seconda seduta del Consiglio comunale indetto per sabato 29 settembre, andato a vuoto per l’assenza dei consiglieri del Pdl, si terrà lunedì mattina, a partire dalle ore 10, ma dopo le dichiarazioni rilasciate a distanza dai pidiellini e dal sindaco potrebbe non esserci e c’è chi si aspetta il botto.

Perché al comunicato stampa diffuso dagli assenti in cui affermavano che “la mancata partecipazione del Pdl al Consiglio comunale di sabato è la conseguenza di atteggiamenti e incomprensioni mai chiarite”, aggiungendo una serie di motivazioni, c’era stata l’immediata risposta a distanza del primo cittadino che, in conferenza stampa, senza giri di parole ha detto: “Vado avanti per la mia strada, senza esitazione e senza lasciarmi condizionare dalle provocazioni”.

Quasi considerasse tali le motivazioni elencante nel comunicato in cui i pidiellini per spiegarsi meglio, dopo avere ricordato di essere il partito di maggioranza relativa, oggi rafforzata anche da Costano, cosicché rappresentano “la stragrande maggioranza dei cittadini che hanno delegato tali forze a guidare i processi programmatici della città e non subirli”, formulando l’auspicio che il gruppo consiliare Pdl possa partecipare e decidere responsabilmente alle scelte programmatiche che incideranno nel prossimo futuro sullo sviluppo di Aversa, affermano di non ricordare “se mai è stato convocato un interpartitico o riunioni di maggioranza per discutere il bilancio, opere pubbliche, parcheggi, sosta a pagamento, ambiente viabilità, personale, dirigenti e servizi sociali”.

Un passaggio che fa intendere che le scelte fatte, fino ad oggi, dall’esecutivo potrebbero non essere state condivise dal Pdl. Per il cittadino comune sono motivazioni che non reggono perché nell’esecutivo il Pdl è rappresentato con ben tre assessori, su sei in totale, con deleghe pesanti. Cosicché, considerando che gli assessori sono espressione diretta dei partiti, sembra impossibile che l’esecutivo effettui scelte non condivise dalla parte politica da cui i tre esponenti del Pdl provengono. Se così fosse i vertici azzurri dovrebbero prendere provvedimenti, magari espellendo gli assessori dal partito, se mai fossero tesserati.

In alternativa il Pdl dovrebbe passare all’opposizione vera, quella reale, quella che non critica le scelte fatte ma le boccia votando contro in consiglio. perché la legge da ai consiglieri un potere, forse, più forte, di sicuro più importante di quello del sindaco e degli assessori qual è il potere di controllo sugli atti dell’esecutivo. Un controllo che dovrebbe essere effettuato per tutelare i diritti dei cittadini-elettori dicendo no quando è giusto dire no, anche rischiando di perdere la poltrona per la eventuale conclusione anticipata del mandato elettorale del sindaco che i consiglieri possono chiudere quando vogliono semplicemente dimettendosi, se davvero ce ne fosse motivo.

Ad oggi, questo il Pdl non lo fa ma manda a vuoto una seduta consiliare, tra l’altro importante per gli argomenti in ballo, solo per mostrare la forza di cui crede di disporre, una forza di cui Sagliocco sembra poter fare a meno dato che ha affermato “vado avanti per la mia strada, senza esitazione e senza lasciarmi condizionare dalle provocazioni”.

A questo punto la mossa è al Pdl. Se decidesse di andare in consiglio sarebbe giusto far sapere agli elettori la motivazione del cambio di rotta. Quarantotto ore non bastano a sanare una situazione gestionale come quella descritta nel comunicato di sabato. Cosicché l’eventuale loro presenza in consiglio potrebbe essere considerata una resa o una conciliazione condizionata da accordi di cui gli elettori dovrebbero venire informati per sapere se tutelano gli interessi della collettività e non di singoli.

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