Distretto tecnologico: c’è uno “Stress” positivo

di Redazione

Guido TrombettiNAPOLI. Valorizzare i livelli di competitività ed innovazione nel settore delle costruzioni, mediante la costituzione di un network attivo tra imprese, università e centri di ricerca operanti sul territorio regionale campano.

Questo l’obiettivo di “Stress”, il primo distretto tecnologico campano applicato alle costruzioni sostenibili. La presentazione è avvenuta al world urban forum nell’ambito dell’evento di networking denominato “Capacità di recupero e sostenibilità in relazione ai disastri” organizzato da Amra e dal Dipartimento di Ingegneria Strutturale dell’Università di Napoli “Federico II” con il supporto dell’Ordine degli Ingegneri di Napoli ed il Consiglio nazionale degli ingegneri.

Stress servirà a realizzare ricerca, innovazione e formazione specialistica; trasferimento tecnologico e supporto all’innovazione; formazione professionale-supporto alle imprese; sviluppo di reti e attività di internazionalizzazione; sviluppo di strumenti di dialogo permanente e di cooperazione con distretti tecnologici e produttivi presenti sul territorio italiano ed estero. Alle attività di ricerca e sviluppo, avviate con un investimento iniziale di 50 milioni di euro, partecipano la Federico II, l’Università del Sannio e diverse imprese nazionali del settore. All’incontro hanno partecipato studiosi di tre università americane, di Copenaghen e di Atene.

Stress, come spiega l’assessore alla Ricerca scientifica della Regione Campania, Guido Trombetti, è uno dei sei distretti tecnologici che saranno operativi a breve in Campania e che complessivamente sono stati finanziati dal Miur con 220 milioni di euro.

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