CASERTA. Solo 40mila abitanti, ben 4 atleti regalati alla spedizione italiana a Londra 2012, 3 pugili e 2 medaglie vinte: questi sono i numeri da primato di Marcianise (Caserta).
Venerdì 28 settembre questo ombelico mondiale della boxe si è ritrovata in piazza Umberto I, per lennesima volta, a celebrare i suoi campioni olimpici. Clemente Russo, il peso massimo al secondo argento olimpico, ha diviso palco e applausi con il giovane collega Vincenzo Mangiacapre che, nella rassegna a cinque cerchi , ha vinto il bronzo nella categoria super-leggeri. Un vero e proprio bagno di folla per i boxeur marcianisani a cui hanno partecipato diversi personaggi di spicco istituzionale e politico di Terra di Lavoro.
Il presidente della provincia Domenico Zinzi ed il prefetto di Caserta Carmela Pagano, tra gli altri, hanno voluto premiare gli olimpionici che sono riusciti a portare ai vertici mondiali il pugilato casertano ed i valori che esso incarna. La boxe travalica i confini della semplice pratica sportiva. Euna disciplina che regolamenta il comportamento, incanala nei limiti del rispetto delle regole laggressività insita nelluomo, insegna il rispetto dellavversario e la lealtà; pretende un impegno continuo fatto di rinunce. Ogni sacrificio viene fatto per una sola ragione: la passione. Il sacro fuoco che si è letto negli occhi dei giovanissimi pugili dellExcelsior, protagonisti delle esibizioni che hanno preceduto la premiazione, è il vero motore dei cosiddetti sport minori.
Come ha sottolineato il maestro Brillantino, figura cardine del pugilato marcianisano, nonché primo coach di Russo e Mangiacapre, campioni di questo calibro sono eccezioni, doni della natura che hanno coltivato il loro talento. Il suo compito e quello dei suoi assistenti è principalmente di dare unalternativa alla vita di strada ed alle cattive compagnie che possono deviare una giovane vita per sempre. Questi sono i principi che Brillantino esporterà nelle due nuove palestre che a breve gestirà nel casertano, grazie allaiuto dei suoi figli e assistenti.
Limpegno ed i valori sociali non sono propri solo al pugilato e la dimostrazione è stata fornita dal corpo di ballo Etoile. Anche per questi giovanissimi abnegazioni e sacrifici sono alla base della preparazione quotidiana per arrivare ai livelli di eccellenza dimostrati nella performance della serata.
La festa, però, non è stata celebrata solo per Russo e Mangiacapre ma per tutto il movimento di cui Marcianise sembra esserne lepicentro naturale. Qui si sono dati appuntamento il presidente della Federazione italiana Pugilato Franco Falcinelli, il bronzo marcianisano a Los Angeles 1984 Angelo Musone, ed il ct della nazionale italiana Francesco Damiani. Lallenatore dei Milano Thunder ha confermato la partecipazione di Russo al team italiano che competerà nelle World Series.
Per Vincenzo Mangiacapre il futuro è da definire: da lui Damiani pretende per le prossime Olimpiadi che il bronzo londinese si trasformi in oro. Il pensiero va già a Rio 2016 e chissà che Marcianise non si ritrovi, tra quattro anni, sempre in piazza Umberto I a festeggiare di nuovo i suoi campioni olimpici. Sarebbe lennesimo record per la capitale mondiale della boxe.
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