Al Qaeda, appello choc: “Uccidete tutti gli ambasciatori Usa”

di Redazione

 DUBAI. Al Qaida nel Maghreb islamico (Aqmi) ha rivolto un appello ai suoi seguaci a “seguire l’esempio” dell’attacco al consolato Usa a Bengasi e a uccidere tutti gli ambasciatori americani nell’area. Lo rivela il centro americano di monitoraggio dei siti islamisti IntelCenter.

Nel suo messaggio, Al Qaida nel Maghreb islamico (Aqmi) definisce l’uccisione dell’ambasciatore Stevens in Libia “il più bel regalo” per tutti gli estremisti islamici in occasione dell’anniversario dell’11 settembre. Il gruppo rivolge un appello ad attaccare le ambasciate americane negli altri paesi del Maghreb (Tunisia, Algeria, Marocco e Mauritania) e a uccidere gli ambasciatori.

“Rivolgiamo un appello ai giovani musulmani a seguire l’esempio dei leoni di Bengasi, a tirare giù le loro bandiere e a bruciarle prima di uccidere i loro ambasciatori, i rappresentanti americani, o di cacciarli”. Al Qaida nel Maghreb islamico è frutto della fusione del ramo saudita e di quello di Al Qiada del gruppo terroristico.

Un attentato ha causato oggi a Kabul la morte di almeno 12 persone, di cui 9 stranieri. E’ stato compiuto da una donna kamikaze in burqa. Lo ha annunciato nella rivendicazione il portavoce di Hezb-e-Islami di Gulbuddin Hekmatyar, Haroon Zarghoon. La ragazza, Fatima di 22 anni, aveva una carica di 200 kg di esplosivo nell’auto che ha fatto saltare in aria. È la prima volta da tempo che il movimento Hekmatyar, uno dei tre che si oppone al governo afghano con i talebani e alla Rete Haqqani, rivendica apertamente un attentato.

Nel veicolo che la kamikaze ha fatto saltare in aria c’erano 200 chili di esplosivo per uccidere “16 agenti dell’intelligence Usa”, precisa la rivendicazione dove si collega esplicitamente l’attentato alla diffusione di un video riguardante un film prodotto negli usa che insulta il Profeta Maometto.

Lo scorso anno, ed ancora all’inizio del 2012, Hekmatyar aveva inviato delegazioni a Kabul per negoziare un possibile accordo di pace e riconciliazione ponendo come condizione un congelamento delle forze straniere all’interno di alcune grandi basi nel paese e lo svolgimento di elezioni generali anticipate.

Ma l’attentato odierno, secondo gli analisti, di mostra che questa trattativa si è completamente arenata. A quanto sembra la società Acs, a cui apparteneva il veicolo colpito dalla donna kamikaze, era stata contrattata dall’ambasciata americana per trasportare dall’aeroporto verso il centro un gruppo di sudafricani per una missione non nota.

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