ALEPPO. Un caccia siriano ha bombardato un palazzo ad al Bab, città controllata dai ribelli nella provincia di Aleppo, e ha ucciso almeno dieci uomini, sei donne e due bambini.
Lo ha denunciato l’Osservatorio siriano dei diritti umani (Osdh), l’ong con sede in Gran Bretagna. “Fra le vittime – ha detto Rami Abdel Rahman, direttore dell’Osdh – ci sono anche due bambini, un maschio e una femmina. Sono morti quando l’aereo ha bombardato l’edificio dove erano rifugiati”.
Ad Al Bab sono da oltre un mese impegnate le forze governative nel tentativo di riprendere il controllo della città, in parte presa dai ribelli. I comitati di coordinamento locali degli attivisti fanno un bilancio più pesante degli ultimi scontri nell’area di Aleppo e parlano invece di 40 persone uccise, fra le quali 25 solo ad al Bab. Tra queste ci sarebbero cinque donne e tre bambini. Altre otto persone sarebbero morte nella regione di Latakia, sui monti curdi (Kurd Dagh) al confine con la Turchia, tre nella regione di Damasco, altrettanti a Idlib e uno a Homs.
Altro attentato a Damasco. Sempre oggi una bomba nascosta in un’automobile è scoppiata nel quartiere di Jaramana, un sobborgo alla periferia sudorientale di Damasco abitato prevalentemente da cristiani e drusi. Diverse le persone ferite durante l’esplosione. Lo ha riferito l’Osservatorio siriano per i diritti umani, di base a Londra, parlando di un bilancio non confermato di diversi feriti. Il quartiere di Jaramana era già stato teatro di un’autobomba il 28 agosto scorso: in quell’occasione 27 persone avevano perso la vita. Domenica l’esercito siriano ha lanciato un attacco nella provincia ribelle di Hama, nella zona rurale di al Fan, dove sono stati uccisi più di venti civili, mentre un attentato ha colpito un quartiere di Damasco che ospita edifici delle forze di sicurezza. “E’ probabile che il numero delle vittime aumenti, numerose persone sono ritenute disperse, mentre alcuni feriti si trovano in condizioni critiche”, ha precisato l’Osdh, L’agenzia ufficiale Sana da parte sua ha affermato che le persone uccise dall’esercito fanno tutte parte di un “gruppo terroristico armato, in procinto di attaccare cittadini e forze di sicurezza”.
Il capo della Croce Rossa nel Paese. Per affrontare l’emergenza nel paese dilaniato dai combattimenti, il nuovo direttore del Comitato internazionale della Croce rossa sarà oggi a Damasco dove incontrerà, domani, il presidente siriano Bashar al-Assad.