BRUXELLES. Nuova risoluzione di condanna del Parlamento europeo per il regime in Siria, di ”deplorazione” per lo stallo nel Consiglio di Sicurezza dell’Onu con invito a ”Russia e Cina ad assumersi le loro responsabilità”, ma anche di denuncia dell’impotenza della stessa Ue a mettere in atto l’embargo sulle armi e le sanzioni.
Il testo approvato a larga maggioranza dalla plenaria a Strasburgo ribadisce la richiesta di ”lasciare immediatamente il potere” al presidente Assad, ma cita pure ”i diversi incidenti riguardanti spedizioni di armi nelle acque della Ue” e ”l’incompetenza della Ue nel dare attuazione” tanto alle sanzioni quanto all’embargo.
La risoluzione lamenta la morte di ”oltre 20mila persone” e, parlando di ”oltre tre milioni che necessitano di urgente assistenza umanitaria”, da una parte chiede ai vicini della Siria di ”continuare a garantire protezione ai rifugiati e agli sfollati”, dall’altra ”invita l’Ue” a prepararsi ”per far fronte a un eventuale afflusso di profughi nei suoi stati membri”.
La risoluzione poi condanna l’intenzione del regime siriano di usare armi chimiche e ribadisce il sostegno all’appello del Commissario Onu per i diritti umani per il deferimento della situazione in Siria alla Corte penale internazionale.