SAN MARINO. Su San Marino tornano ad addensarsi pesanti ombre. Questa volta il colpo di grazia proviene dalle oltre 100 pagine di relazione conclusiva della Commissione consiliare Sammarinese sulle infiltrazioni mafiose.
Istituita per la prima volta nella storia di San Marino nel luglio 2011, la commissione, dotata di potere di indagine, ha ascoltato decine di testimoni per approfondire i rapporti tra politica sammarinese e malavita dopo la vicenda Fincapital, la società finanziaria sammarinese gestita dall’avvocato-notaio Livio Baciocchi, attraverso la quale sarebbero transitati i soldi della camorra,e l’operazione Vulcano.
Nellocchio del ciclone due personaggi in particolare della vita politica sammarinese: Gabriele Gatti e Fiorenzo Stolfi, che si sono detti già pronti a presentare querele. Una relazione che racconta di contatti diretti e indiretti tra il boss Francesco Vallefuoco – legato alla camorra napoletana del gruppo Stolder, al clan dei Casalesi e a esponenti di Cosa nostra – e alcuni politici sammarinesi.
Per Di Gatti si parla di una particolare confidenza con Vallefuoco: il boss prima si sarebbe avvicinato a Stolfi, ma dopo che le fortune politiche del leader socialista sono andate in calo dal 2008, il nuovo interlocutore sarebbe stato appunto l’ex segretario degli esteri Gatti. Spesso in primo piano anche il ruolo del notaio Livio Baciocchi, l’uomo della Fincapital già arrestato per i suoi legami con clan camorristici.
Numerosi i cantieri aperti da Fincapital: C’è stato un momento che ne aveva 52 con immobili ancora da vendere, riferiscono i teste ascoltati dalla Commissione. Una miniera d’oro per il clan. Cresciuta grazie alla vicinanza di Baciocchi alla politica locale.
Un autentico pugno allo stomaco per l’intera comunità sammarinese, l’ha definito la presidente della commissione consiliare che ha ricordato comequattro membri dell’organo di indagine si siano recati a Napoli dal procuratore Sergio Amato per informazioni e scambio di documentazione.
Nella relazione si parla di strani cantieri edili facenti capo sempre agli stessi soggetti economici, prestanomi, aumento di soggetti giuridici in ambito bancario e finanziario, società di recupero crediti e di alcuni episodi intimidatori.