Margherita, Lusi scarcerato: andrà in convento

di Mena Grimaldi

 ROMA. Concessi gli arresti domiciliari all’ex tesoriere della Margherita, Luigi Lusi, in carcere dal 20 luglio con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata all’appropriazione indebita.

Il senatore proseguirà la sua detenzione ai domiciliari in un convento presso il Santuario della Madonna dei bisognosi, tra Pereto e Rocca di Botte, in Abruzzo. Il giudice, Simonetta D’Alessandro, ha dunque accolto la richiesta di scarcerrazione dei legali dell’ex tesoriere, Luca Petrucci e Renato Archidiacono.

La struttura religiosa è stata accolta per impedire che Lusi trascorri i domiciliari nello stesso luogo in cui è la moglie, Giovanna Petricone. “Accogliamo con piacere la decisione del giudice – affermano i legali di Lusi – d’ora in poi si può intraprendere un percorso che porterà alla soluzione del problema e passerà anche dalla restituzione di tutti gli immobili di competenza della Margherita”.

Gli avvocati aggiungono che “il patrimonio verrà posto a disposizione dei liquidatori del partito”. In precedenza erano stati già richiesti gli arresti domiciliari in un convento in Abruzzo era stata presentata dalla difesa ai primi di settembre al Tribunale del riesame.

Il giudice però si era detto contrario a una ipotesi di scarcerazione di Lusi alla luce del suo atteggiamento reticente e delle sue dichiarazioni volutamente ambigue rese agli inquirenti. Intanto l’ex leader della Margherita, Francesco Rutelli, ha consegnato al Ministero dell’Economia e delle Finanze cinque milioni di “avanzi patrimoniali del partito. Abbiamo consegnato i primi cinque milioni – ha spiegato il presidente di Api – perché è un impegno che abbiamo preso, mantenuto e che continuerà”.

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