Maroni rilancia la Lega Nord con la cura contro la crisi

di Redazione

 TORINO. Togliere i sussidi alle imprese senza futuro e tagliare un milione di dipendenti pubblici delle regioni non virtuose.

Ma anche introdurre le gabbie salariali e il sistema pensionistico su base regionale. Poi, zero Irpef per l’assunzione di giovani sotto i 35 anni, con buona pace del ministro Fornero, che “non è capace, e deve cambiare mestiere”.

Ecco alcune delle dodici proposte concrete, presentate oggi dal leader leghista Roberto Maroni, agli “Stati generali del nord” a Torino. Al Lingotto sono stati allestiti sei tavoli di confronto con un centinaio di imprenditori e tutto il quartier generale della Lega Nord, dal governatore del Piemonte Roberto Cota, al presidente della regione Veneto Luca Zaia, oltre al sindaco di Verona Flavio Tosi altri dirigenti del Carroccio.

Seduto in prima fila ,in platea, Umberto Bossi. “Ascoltare il mondo delle imprese per sentire oggi quali sono i problemi è una cosa nuova per la Lega”, ha spiegato Maroni, che punta a “trovare le misure per sostenere la vocazione industriale del nord che è fortemente a rischio”.

L’ex ministro del Welfare Maroni ha poi attaccato il suo successore Elsa Fornero e la sua riforma del lavoro: “Noi contestiamo la riforma del mercato del lavoro – ha detto – perchè in un momento di crisi bisogna rendere più facile l’ingresso per i giovani”.

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