TRENTO. Un base jumper 20enne neozelandese ha perso la vita in Trentino, precipitando dopo un volo a ridosso di una parete rocciosa. L’incidente è avvenuto nella zona di Dro, al Becco dell’Aquila, a poche decine di chilometri da Trento.
A richiedere l’intervento del 118 sono state alcune persone che osservavano la zona con il binocolo, e hanno seguito il volo del ragazzo fino alla tragica conclusione. Il giovane base jumper era in Trentino da circa un mese, e si lanciava ogni giorno nello stesso luogo, come altre decine di appassionati di questo sport estremo che arrivano in zona da tutto il mondo.
Il 20enne si era lanciato con la tuta alare per un volo radente, a sfiorare i ghiaioni e la cosiddetta “parete zebrata” della montagna. Si era buttato dal Becco dell’Aquila, uno spuntone di roccia che sporge di circa 80 metri dal monte Brento, per il solito volo di circa 1.100 metri, che porta ad atterrare in un prato sottostante.
Quando è giunto a circa tre quarti del percorso, ha sfiorato il ghiaione e a quel punto ha cercato di aprire il paracadute, ma non è bastato: le rocce erano troppo vicine, e il giovane ha sbattuto violentemente proprio mentre volava alla velocità massima, che è intorno ai 200 chilometri l’ora.