ROMA. Era uscito insieme alla mamma e al fratellino più piccolo Christian, un ragazzo di 13, come tutti i ragazzi di 13 anni desiderava un paio di scarpe da ginnastica nuove per linizio della scuola.
Né lui, ne la madre che in quel momento guardava la vetrina del negozio, avrebbero potuto immaginare che da lì a poco una tragica, se non orrenda, fatalità avrebbe spento per sempre gli occhi di Christian Giacomini, e dato alla madre e al fratello uno dei dolori più grandi: la perdita di un figlio e di un fratello.
E successo a Roma, in via Appia, nel tardo pomeriggio di lunedì. Il tredicenne con la madre e il fratello erano alla ricerca di un paio di scarpe, quando improvvisamente dal sesto piano di un appartamento al civico 199/a cade una pianta. In quellappartamento ci abita unanziana signora che, in quel momento, non è in casa. La pianta, come un proiettile, colpisce alla testa Cristian che si accascia a terra. In un attimo il suo volto e il marciapiede si riempiranno di sangue.
Ad interrompere quel secondo di silenzio, lurlo disperato della madre. In poco tempo intorno al ragazzo si crea una catena umana per tentare di strappare da una morte assurda quel ragazzino in attesa dellambulanza. Ma il colpo alla testa è stato durissimo e i medici allospedale non potranno fare altro che dichiarare clinicamente morto Christian.
Al di la del vetro, i genitori e il fratello sotto shock, ma il dolore e lo sgomento non gli evitano di compiere lultimo gesto, straziante per loro, ma in grado di salvare la vita a qualche altro ragazzino come il loro Christian. Così autorizzano i medici per lespianto degli organi.
Al momento gli inquirenti stanno ancora indagando, ma sembra che su un balcone confinante allappartamento da dove è caduto il vaso, ci fossero due bambini a giocare. Non si esclude che siano stati loro, giocando e inconsapevoli, a far scivolare il vaso dal bordo del balcone.
La Polizia sta cercando di venirne a capo, e nel frattempo, è stata aperta uninchiesta per omicidio colposo.