Furti con “basisti” italiani: arrestata banda gestita da albanesi

di Redazione

 SANTA MARIA CV. 12 persone, otto italiani e quattro stranieri, sono state arrestate dai carabinieri della compagnia di Santa Maria Capua Vetere nell’ambito dell’operazione “Caino”.

Si tratta di una banda dedita a furti in appartamentoed esercizi commerciali.Altri tre indagati, tutti albanesi, sono riusciti a sfuggire alla cattura.

In arresto: Isabella Pignagrande, 25 anni, di Teano; Caterina Cinotti, 32 anni, nativa di Santa Maria Capua Vetere; Giovanni Serulo, 41 anni, nativo di Santa Maria Capua Vetere; Gabriele Ronchi, 23 anni, nativo di Genova; Luan Bodini, 28 anni, albanese; Xhelil Xheta, 22 anni, albanese; Shaban Brahimi, 35 anni, albanese; Isuf Gabraj, 41 anni, albanese; Lulzim Tahiri, 36 anni, albanese; Pjeter Ndoka, 32 anni, albanese; Ermal Pepa, 32 anni, albanese; Emri Xheleshi, 23 anni, albanese.

L’attività investigativa ha avuto inizio nel dicembre 2011, tramite intercettazioni ambientali e satellitari che hanno consentito di riscontrare la responsabilità degli indagati in numerosi furti, talvolta sfociati in estorsioni attraverso il metodo del “cavallo di ritorno”. Particolarmente significativa la partecipazione degli italiani all’organizzazione, impegnati soprattutto in veste di basisti, individuando gli obiettivi da colpire. Ad esempio c’era una parrucchiera a domicilio che, approfittando della fiducia riconosciutale dai clienti, ne studiava le abitudini.

Ancora più grave la figura di un locale cantante neomelodico che addirittura ha consentito ad un albanese di compiere un furto nell’abitazione della propria sorella. La donna deteneva in casa 100mila euro, ottenuti dopo il decesso del marito per morte bianca. Da qui il nome dell’operazione: “Caino”.

Gli albanesi reinvestivano gli illeciti profitti in attività commerciali nel loro paese d’origine e trasferivano all’estero alcune macchine rubate.

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