Incidente in Via Pastore, alcuni “misteri” sulla morte di Carmen

di Nicola Rosselli

Carmen Di GuidaAVERSA. Un quarto ragazzo presente sul luogo dell’incidente a bordo di una moto che potrebbe essere direttamente coinvolta?

Come mai lo scooter dell’incidente guidato, presumibilmente, dalla vittima, non presenta urti? Come mai, invece, presenta danni un secondo scooter che sarebbe stato rottamato pochi giorni dopo lo scontro? Questi ed altri sono gli interrogativi che hanno portato l’avvocato Gianmarco Cesari, in rappresentanza dei genitori della vittima: Leonardo Di Guida e Anna Maria Incoronato, a opporsi alla richiesta di archiviazione avanzata dal pubblico ministero presso il tribunale di Santa Maria Capua Vetere, dottor Carlo Fucci, in merito alla morte della quindicenne di TeverolaCarmen Di Guida, avvenuto nel pomeriggio del 5 gennaio scorso in via Pastore ad Aversa. Nell’atto di opposizione il difensore ritiene “non accoglibile la richiesta di archiviazione per incompletezza delle indagini”.

In primo luogo, i genitori della giovane lamentano lacune nell’ispezione del cadavere considerato che l’evidente trauma cranico non ha riscontro da parte del medico legale in alcuna traccia esterna, nonostante ci fosse la testimonianza opposta da parte del giovane che viaggiava appaiato a bordo di un altro scooter. Dalle foto, pervenute alla famiglia solo ad agosto scorso, poi, non sarebbe avvalorata l’ipotesi che Carmen stesse svoltando a sinistra in via Guido Rossa.

“Eppure – si legge nell’atto – il ragazzo ha anche dichiarato di aver percorso alla guida del motociclo la strada a fianco del Piaggio Liberty e che dopo qualche chiacchiera l’affiancamento è cessato quando la ragazza ha girato a sinistra”.Sempre nelle foto, poi, verrebbe evidenziata la presenza di un altro scooter “che passa a fianco del punto dove la testa ha perso sangue e prosegue oltre”.

I genitori della vittima hanno anche evidenziato che ancora non si è accertato del tutto chi fosse effettivamente alla guida dei due scooter coinvolti e che fine ha fatto il passeggero della seconda moto. Perché se ne parla solo di sfuggita in una dichiarazione dell’autista dell’auto coinvolta (risultato positivo alla cannabis) per poi non essere preso più in considerazione? Ancora, una testimone ha dichiarato che sul corpo di Carmen c’era un motorino, mentre uno dei conducenti degli scooter ha affermato che nessun motorino ha investito, sia pure successivamente, il corpo della sfortunata giovane?

C’è, infine, un ultimo mistero. Per alcuni giorni dopo l’incidente, da un’utenza identificata, sono giunte telefonate a casa di Carmen dove si sentiva un ragazzo piangere singhiozzando e con l’invito di un’altra voce a dire la verità sull’accaduto. Il numero è noto, ora il legale chiede di conoscere a chi è intestato.

“Non siamo assolutamente convinti – affermano i genitori – da quanto riferito e non provato con certezza rigorosa che Carmen fosse alla guida del motorino e che la stessa sia caduta a terra per sua colpa. Per cui confidiamo che la giustizia approfondisca dovutamente le cause e le circostanze dell’omicidio”.

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