AVERSA. Sindaco decisionista? Sindaco sceriffo? Sindaco insofferente? Si sprecano gli appellativi per il primo cittadino aversano Giuseppe Sagliocco.
Assessori (anche di stretta osservanza sagliocchiana), dirigenti, semplici dipendenti e chi ci ha a che fare con continuità non fanno mistero di non farcela più o di non sopportarlo più. Ma quello che è certo è che, almeno per il momento, Sagliocco va avanti come un carrarmato, giusti o sbagliati che siano i suoi intendimenti. A farne le spese negli ultimi tempi, soprattutto gli assessori dellUdc. In particolare Romilda Balivo che si è trovata, di fatto, esautorata e inascoltata sulle decisioni da prendere. Vorremmo solo essere messi in condizione di lavorare.
Una frase tra il polemico e il sibilino che il capogruppo UdcOrlando De Cristofaroha buttato lì quasi a caso nei giorni antecedenti lapprovazione del bilancio e che, dopo lapprovazione dello strumento contabile, torna nuovamente e prepotentemente dattualità. Dichiarazione che fa presagire altre nubi sulla maxi maggioranza che regge le sorti della città normanna allinterno della quale, come riconoscono gli stessi consiglieri di centro destra latmosfera non è tranquilla, ma gravida di malumori.
Siamo di fronte allennesima tappa del contrasto più che strisciante tra gli assessori e gli esponenti dei partiti alleati e il primo cittadino. Di fatto, cè da registrare dopo le dichiarazioni dello stesso capogruppo consiliare del partito di Casini,De Cristofaro, anche uninsoddisfatta Balivo che avrebbe sbottato: Se non ci fanno lavorare tanto vale che andiamo a casa. Insomma, rotto lincantesimo della luna di miele post-elezioni, Udc e Sagliocco sarebbero ai ferri corti, con questultimo sempre più nella sua veste di decisionista ad oltranza. Un comportamento che starebbe creando più di un malumore nellesecutivo di centro destra, tanto che i centristi si sarebbero nuovamente avvicinati al Pdl nel tentativo di far rientrare nei ranghi Sagliocco che, a sentir dire i suoi alleati, va avanti per fatti suoi.
E per lUdc si aprono le porte di alleanze insperate con i berlusconiani e anche con sagliocchiani doc. Nel mirino del sindaco, infatti, sin dal primo momento cè anche lassessore alligiene urbana Massimo Raffaele Pizzi del Pdl, quota ex An con Gino Della Valle, Giampaolo Dello Vicario e Michele Galluccio), tanto che tra i due sono volate anche parole grosse in pubblico, in piena piazza Municipio alla presenza di altri esponenti politici visibilmente imbarazzati per il duro scambio di battute tra i due. Rapporti logori quelli con il Pdl, tanto che i consiglieri berlusconiani hanno addirittura disertato la seduta di consiglio comunale di sabato scorso. A fare le spese del decisionismo sagliocchiano anche uno degli uomini di fiducia diretta del sindaco, quel Guido Rossi voluto da Sagliocco stesso quale assessore alle finanze. Sempre più spesso, complice la delicata situazione delle casse comunali (tanto che ogni mese sino a dicembre saranno in forse gli stipendi delle centinaia di dipendenti comunali), il malcapitato commercialista viene apostrofato in pubblico dal suo mentore e spigolose discussioni non mancano anche con il dirigente dellarea finanziaria il dottor Claudio Pirone.
Insomma, il clima non è dei migliori, ma Sagliocco non se ne cura più di tanto e sminuisce il tutto affermando: Chi fa politica si assume oneri ed onori, cercando di rispettare il mandato ricevuto dai cittadini con determinatezza. Se questo significa essere despota, ebbene lo sono. Mi meraviglia e mi sorprende riprende la fascia tricolore questa etichetta che mi affibbiano anche perché sto cercando il massimo della partecipazione. Ad esempio, tutti i documenti e gli atti del comune, anche quelli intermedi, li inviamo telematicamente a tutti i consiglieri, nessuno escluso, maggioranza od opposizione che siano. Spero solo che tutti prendano coscienza della situazione economica dellente e che, di conseguenza, capiscano perché spesso sono costretto ad agire in solitario.